Storia del Porto

Presentazione del vino

Il Porto deve il suo nome alla città portoghese di Oporto, detta anche Porto, che si trova alla foce del fiume Duoro che si getta nell'Oceano Atlantico e in portoghese significa fiume d'oro perché il suo colore, durante la stagione delle piogge, assume a causa dei flussi d'acqua totteziali, proprio un colore biondo oro. Da sempre il Porto è un vino molto amato ed esportato in Inghilterra, tanto è vero che non solo i maggiori consumatori sono gli Anglosassoni, ma anche i nomi e le menzioni in etichetta sono quasi esclusivamente provenienti dalla terminologia inglese. Questo si deve al fatto che questo vino non sarebbe stato così importante se gli Inglesi non fossero intervenuti nella sua vinificazione per renderlo un vino fortificato e molto più attraente rispetto al vino originale, quel Vinho Verde della valle poco alcolico, fresco e leggero ma anche poco appetibile per i mercati internazionali, in particolari quello britannico fonte di grandi affari.
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Le origini del Porto

Come detto gli Inglesi furono fondamentali per creare un vino mitico dallo scialbo Vinho Verde, prodotto dalla valle del Duoro, un ambiente aspro e poco adatto alle uve. Prima il suo vino era sfruttato solo dalla popolazione locale, che coltivava queste ripide e dure colline con molta fatica.

Storicamente le guerre tra Francia e Inghilterra segnarono l'inizio della storia di questo vino, in particolare quei 300 anni che divisero le due nazioni in perenne guerra durante il Medioevo.

Fu però il 1667 che segnò il punto di svolta per il Porto, in coincidenza con l'ennesima guerra che interruppe le importazioni di Claret verso Londra, dove terminarono tutte le scorte di vino.

Fu allora che i mercanti di Londra e Bristol cominciarono a pensare a delle alternative alla Francia, e approdarono in Portogallo, nella zona di Oporto, dove la vite era coltivata già in epoca romana, due secoli prima dell'anno zero, e in seguito dai Visigoti, subentrati alla caduta dell'impero.

Inizialmente ci si rivolse alla zona nord di Porto, per acquistare il Portogallo Rosso, ma essendo le uve allevate su alberi, risultavano poco mature, dando luogo ad un vino neutro e leggero, non adatto ai gusti inglesi.

Nel 1678 però, la coincidenza di due accadimenti storici, fece nascere ufficialmente il Porto come lo conosciamo oggi. L'Inghilterra infatti pose un fermo embargo sui prodotti francesi, mentre nello stesso tempo due inglesi si recarono al monastero di Lamego, dove assaggiarono un vino di Pinhão, dolciastro e fortificato con del Brandy della zona. Gli inglesi furono talmente colpiti da questo vino che nell'arco di mezzo secolo tutto il vino della zona iniziò ad essere fortificato per le esportazioni verso Londra, favorito anche dal protrarsi dell'embargo.


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Le prime esportazioni

porto Fu così che agli inizi del secolo nuovo, il 1700, le importazioni videro una crescita molto forte, non solo grazie all'embargo, ma anche per merito dei primi trattati commerciali tra Portogallo e Inghilterra per abbassare i dazi doganali e favorire l'invio di vini verso Londra. Il primo trattato, firmato nel 1703 a Mathuen, risultò subito fondamentale per le esportazioni e la nascita delle prime grandi aziende vinicole della regione. Naturalmente questo diede impulso anche alla produzione di vini scadenti e frodi tanto che la situazione divenne insostenibile e gli importatori inglesi boicottarono il Porto fino a rinunciare a qualsiasi acquisto nel 1754. A risolvere la situazione intervenne quindi il dittatore portoghese, nominato dal re José I, Sebastião José de carvalho e Melo, successivamente Marchese di Pombal, che istituì la Companhia Geral da Agricoltura das Vinhas do Alto Duoro, nuova monopolista della produzione del vino Porto, con regole precise per le produzioni di qualità e confini geografici ben definiti, a partire dal 1761, dopo 5 anni di lavoro da parte dei suoi funzionari. Grazie al monopolio statale i vini di maggiore qualità erano spediti in Inghilterra, quelli di media qualità in Brasile e solo i più mediocri venivano tenuti per il mercato interno. Probabilmente questo monopolio rappresenta la prima forma di denominazione di origine controllata del mondo.


Storia del Porto: Gli sviluppi storici

Naturalmente con l'aumento della qualità vi fu anche un aumento dei prezzi, ma la compagnia lavorò anche per creare quelle infrastrutture per garantire al Porto un futuro roseo, come i lavori per rendere navigabile il fiume Valeira Gorge e l'apertura della strada nella valle, che accelerarono di molto le operazioni di trasporto.

Questo fece si che molti spedizionieri stabilirono la loro base ad Oporto nel corso del XIX secolo, tra cui molti inglesi, mentre la compagnia fu sciolta nel 1834 in quanto la sua funzione si era ormai esaurita.

Anche i vigneti della zona poi subirono il feroce attacco dell'epidemia di fillossera della metà dell'Ottocento, ma passato il pericolo, nonostante molti vigneti andarono persi e non più rimpiazzati, sorsero molte nuove aziende che oggi sono dei punti cardine della produzione.

Oggi il Porto, dopo aver sofferto come tutti per le due guerre mondiali, è un vino definitivamente affermato, che rappresenta un'eccellenza nel mondo con produzioni di altissima qualità e prezzi decisamente sostenuti per le gamme migliori, quelle dal lunghissimo invecchiamento.


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