Bottiglie per lo spumante
La bottiglia di vetro, come la conosciamo oggi, vede la luce verso il III secolo dopo Cristo, quando in Siria, si iniziò a scoprire i segreti della lavorazione “a soffio”, classica per ottenere le bottiglie soffiando dentro il vetro fuso. Ma questa pratica non su molto diffusa fino al XV secolo circa, quando fu perfezionata e resa economica. Fino a quel momento infatti, era più conveniente produrre recipienti di argilla, terracotta e altri materiali simili, più facili da modellare, soprattutto a freddo senza dover ricorrere a forni.
Oggi l'uso della bottiglia sembra talmente naturale da farci dimenticare questa breve storia.
Come tantissimi avranno notato, le bottiglie utilizzate per il confezionamento degli spumanti sono molto diverse da quelle utilizzate per i vini tranquilli, a partire dallo spessore e soprattutto dal fondo.
Questo tipo di bottiglia si chiama sciampagnotta, dal termine Champagne, primo vino a studiare un design che risolvesse i problemi posti dalla pressione interna.
Certamente questo tipo di bottiglia non è frutto del caso, ma di un attento studio atto a conservare il vino nelle condizioni migliori ed a evitare rotture dovute alla pressione interna che ogni spumante esercita sulla bottiglia, specialmente durante il trasporto, quando i movimenti aumentano questa pressione.
Lo spessore del vetro è quindi maggiore perché deve opporre una resistenza alla pressione interna dell'anidride carbonica contenuta nel vino. Il vetro deve quindi sopportare pressioni tra le 3,5 e le 6 atmosfere. Il fondo ha la caratteristica forma conica rivolta verso l'interno, in quanto è la parte piu debole della bottiglia, soprattutto nel punto di congiunzione tra il vetro verticale e quello orizzontale. Questa particolare forma distribuisce cosi la pressione in modo da scaricarla meglio e senza grosse conseguenze per i punti delicati.
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A differenza degli Champagne, che prevedono ben 16 diverse dimensioni delle bottiglie, il resto del mondo e soprattutto l'Italia, utilizza solo tre diverse dimensioni per le bottiglie, la mezza, da 375 ml, la bottiglia classica, di 750 ml e la Magnum, da un litro e mezzo.
Curiosamente, anche per la produzione di Champagne, queste sono le uniche bottiglie utilizzate per la rifermentazione in bottiglia. Per le altre dimensioni, anche nella Champagne, viene utilizzata la tecnologia dell'autoclave, specialmente per le grandi dimensioni, visto la chiara difficoltà al
remuage, ovvero la fase dove lo
chef de cave gira personalmente le bottiglie per portare i depositi verso il collo della bottiglia, dove saranno successivamente eliminati.
Per concludere, il colore verde che caratterizza quasi tutte le bottiglie, serve a proteggere il vino dalla luce, particolarmente nociva per gli spumanti e i vini rossi.
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