Creare etichette vino
La risposta alla domanda
cosa è un'etichetta che troverete su tutti i siti internet è sempre la stessa e anche l'unica che si può dare per far ben comprendere la definizione di etichetta: l'etichetta è la carta d'identità del vino, regolata dalla legge a seconda del tipo di produzione che si svolge. La normativa che regola le etichettature cambia a seconda che si stia producendo un vino DOC, DOCG, IGT o Da Tavola.
Oltre a questo, negli ultimi decenni, l'etichetta del vino non è più una semplice identificazione, ma è divenuta spesso anche una piccola opera d'arte, con fenomeni di collezionismo e artistici, che hanno visto impegnati anche celebri artisti.
Ma partiamo da quel che dice la legge, obbligatorio e fondamentale per un'etichetta, per poi occuparci della creazione delle etichette e dei vari fenomeni che la stanno accompagnando negli ultimi decenni.
Come detto, le etichette dei vini sono regolate dalla legge per garantire il consumatore da eventuali frodi, e la loro falsificazione è punita con pesanti sanzioni amministrative e denunce penali.
La legge indica espressamente le indicazioni in etichetta obbligatorie e quelle facoltative, altresì come quelle vietate che potrebbero ingannare il consumatore.
Le menzioni obbligatorie per legge sono:
Il nome della regione determinata, ovvero la zona riconosciuta nei decreti legge e nei disciplinari, come ad esempio Chianti, Frascati etc, con un carattere grande il doppio rispetto a quello dell'imbottigliatore.
Il tipo di denominazione, se DOC, DOCG, IGT o Vino da Tavola, scritte per esteso e non come acronimo, appena sotto la precedente e di dimensioni superiori.
Nome o ragione sociale dell'imbottigliatore, compresa dell'esatta locazione della sede e dell'imbottigliamento.
Il volume o capacità della bottiglia in litri, centilitri o millilitri, con dimensioni dei caratteri che variano da 6 a 2 millimetri a seconda della capacità della bottiglia. Meno capace essa sarà, meno grandi saranno i caratteri.
Il titolo alcolometri effettivo, espresso in percentuale di volume, esempio 12,5% vol., che sta ad indicare che quella percentuale nella bottiglia corrisponde all'alcol presente.
Il lotto, per indicare produzioni identiche, come ad esempio stesse vinificazioni, o parcelle etc.
le indicazioni ecologiche che invitino il consumatore a comportamenti civili con la dicitura classica di non disperdere il contenitore nell'ambiente dopo l'uso.
L'annata di raccolta delle uve.
Le varie menzioni sul marchio, il nome, la sottozona ed altre sono invece facoltative ma sempre regolate dalla legge. Bisogna quindi sempre riferirsi ad essa ed ai disciplinari, per evitare diciture ingannevoli o comunque vietate perché non in armonia con le linee guida. Un esempio può essere la sottozona, dove chiaramente va indicata l'area di effettiva produzione del vino riconosciuta nel disciplinare.
I vini a denominazione di origine in questo senso hanno regolamentazioni molto più rigide rispetto agli IGT e al Vino da Tavola.
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Oggi l'etichetta è vista con un occhio completamente diverso rispetto a qualche decennio fa, dove si tendeva a menzionare solo quelle indicazioni obbligatorie per legge. Anche l'occhio vuole la sua parte come si sa, e il vino, non è un prodotto certamente immune al senso estetico, anzi, al contrario è uno di quei prodotti che inizia a fare dell'estetica una delle sue componenti primarie, visto l'enorme produzione e concorrenza che regna nel settore.
La qualità è sempre la base fondamentale per il commercio del vino, ma oggi giorno anche le etichette stanno ottenendo la giusta considerazione.
Con la tecnologia moderna, molti produttori stanno iniziando a stampare le loro etichette in proprio, grazie a software che permettono la realizzazione di etichette fantasiose, e il rispetto delle leggi con campi predefiniti. I produttori più piccoli e quelli artigianali possono utilizzare semplici stampanti per computer e inventare la propria etichetta con il loro design.
Basta guardare ad internet per poter scaricare software in grado di soddisfare tutte le necessità di una piccola azienda. E perché no, magari anche un piccolo viticoltore o imbottigliatore, potrebbe scoprirsi u giorno artista e disegnare al computer un etichetta d'autore.
Alcune aziende forniscono tutto il necessario, dai rulli di etichette autoadesive da stampare, al software, fino all'hardware, per chi vuole creare un'etichetta perfetta.
Discorso diverso delle grandi aziende, che si avvalgono oramai di veri e propri dipartimenti di strategia per il marketing, e ultimamente anche della collaborazione di artisti anche famosi, per la realizzazione di etichette attraenti, che stimolino il consumatore, seguendo precisi studi sociologici e psicologici. La prima etichetta d'autore italiana è probabilmente quella del pittore Robert Scherer, altoatesino, che disegno nel 1980 per l'azienda Hofstätter in Alto Adige, l'etichetta del Pinot Nero.
Da allora è stato un susseguirsi di romanticismo tra vino e artisti, con il cileno Pablo Echaurren a raffigurare sulle etichette la Romagna, o Manzu, che disegno le etichette friulane della Cantina Produttori Cormòns.
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Le etichette per vino rivestono una notevole importanza perché presentano il prodotto in modo esteticamente gradevole ed
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