Mamertino di Milazzo
Questa zona vinicola che comprende tutta la provincia di Messina, ha una vocazione vinicola antichissima, forse la più antica in Italia, risalente al periodo pre Fenicio, probabilmente durante quello Miceneo, agli albori della civilizzazione nel bacino mediterraneo.
La presenza della vite selvatica è ancora più antica, già qualche milione di anno fa era diffusa nell'Europa meridionale, in Grecia e sulle coste dell'Asia minore.
In particolare la qualità dei vini del messinese era rinomata già in tempi antichi, come testimonia lo stesso Giulio Cesare nel suo
De Bello Gallico quando ricorda i festeggiamenti per inaugurare il suo terzo consolato proprio con il vino Mamertino delle falde dell'Etna.
All'epoca questo vino era già considerato tra i migliori del mondo allora conosciuto, e fu decantato da Stradone e Plinio come oggi si descrive uno dei migliori Barolo.
Il suo commercio era molto fiorente e sopratutto tra i nobili che ne fecero un vino molto ricercato.
Sulle scoscese colline che predominano nella provincia di Messina, le uve godono di un clima particolarmente favorevole, con forti escursioni termiche che aiutano la giusta maturazione delle uve. Il clima della provincia di Messina è il più mite ma anche il più piovoso della Sicilia, con tassi di umidità molto alti.
Il territorio è molto vario, con due macrozone morfologiche differenti fra di loro. La parte settentrionale è formata prevalentemente da terreni flyschoidi pelitico-arenacei, che tra loro hanno differenti risposte all'erosione. Questo fa si che la zona sia un misto di zone alternate di rilievi duri e altri addolcite, con la presenza anche di terrazzamenti.
La parte orientale invece risente fortemente della presenza del vulcano più grande d'Europa, l'Etna, con continui terreni originati dalle numerose colate laviche succedutesi nella storia. Le colline sono più dolci con rari rilievi a pareti ripide.
Le uve rosse principi della zona sono senz'altro il Nero d'Avola e il Nocera, a cui si affiancano le classiche nobili coltivate nella provincia di Messina.
Il Nocera è un vitigno vigoroso, con acini dalla buccia spessa e alta concentrazione di pruina. I suoi vini sono acidi, alcolici e tannici e hanno parecchi elementi come polifenoli, flavonoidi, antociani, sali minerali e acidi organici, grazie al fertile suolo di origine vulcanica. Ha proprietà curative, con effetti tonici ed energetici, diuretici, lassativi e disintossicanti, ma anche un alto potere calorico con conseguente basso apporto nutriente. La vendemmia viene effettuata a mano nei primi quindici giorni di settembre.
Il Nero d'Avola, qui meglio noto con il nome di Calabrese, è originario delle campagne dell'omonima cittadina, in questa zona esprime le sue massime potenzialità, delicatezza e intensità sfruttando gli stessi elementi del Nocera dai terreni fertili della zona.
- La zona vinicola che interessa il Cerasuolo di Vittoria è legata storicamente alla fondazione della città di Vittoria nel 1606 ad opera della nobildonna spagnola Vittoria Colonna Henriquez con l'autor...
- La zona vinicola del vino Alcamo occupa la parte occidentale della Sicilia, dove la tradizione vinicola fu iniziata secoli prima di Cristo dai coloni greci.La vocazione della zona continuerà poi con...
- La zona vinicola della denominazione Contea di Sclafani si estende nel Parco delle Madonie a 150 chilometri ad est di Palermo e deve il suo nome ad un antico stato feudale dell'isola, la cui origine r...
- La zona vinicola del Contessa Entellina si perde nella notte della storia, quando gli Elimi, antica e sconosciuta civiltà del Vi secolo a.C., fondarono la città di Anthilia, che testimonia con numeros...
La denominazione di origine controllata Mamertini di Milazzo o semplicemente Mamertino DOC è stata istituita per decreto ministeriale il 27 maggio 2004 per autorizzare la produzione di vini bianchi e rossi in 34 comuni della provincia di Messina.
I vini devono essere assemblati con almeno il 60% di Calabrese (Nero d'Avola) e il Nocera per minimo il 10%. Possono concorrere all'assemblaggio anche le altre uve a bacca nera autorizzate nei territori comunali autorizzati dal disciplinare, da soli o congiuntamente per un massimo del 30%.
Le rese devono essere al massimo di 10 tonnellate per ettaro, e le tipologie autorizzate sono il Rosso generico e il Mamertino Calabrese o Nero d'Avola, purché il vitigno sia presente per almeno l'85% nell'assemblaggio, con il restante 15% che può essere tagliato con le altre varietà a bacca nera autorizzate nei comuni disciplinati.
Sia il Rosso generico che il Calabrese hanno diritto alla menzione
Riserva rispettando i requisiti di invecchiamento previsti in 24 mesi di cui sei in botte a partire dal 1° novembre successivo alla vendemmia.
Il titolo alcolico minimo per il Riserva deve essere di 13% vol, e 12,5% vol per il vino rosso e il monovarietale non Riserva.
Il rosso ha colore rubino più o meno tenue, con sfumature mattone nell'invecchiamento. I profumi sono leggermente fruttati e delicati, con gusti asciutti e sapidi dotati di un buon corpo. Da abbinare con l'agnello, la pasta e fagioli, i formaggi a pasta media e i salumi.
Il Riserva invece è di un rosso rubino più intenso, tendente al rosso mattone, con profumi più vinosi e caratteristici e un palato pieno. Si accorda bene con i formaggi mediamente stagionati a pasta dura, la porchetta e salumi stagionati.
Il Calabrese produce vini dal rosso rubino intenso, con tendenza granata nell'invecchiamento. I profumi sono i fruttati del vitigno, gradevoli e complessi mentre la bocca è asciutta, piena e armonica. A tavola si degusta con capretti alla brace, salumi stagionati, formaggi duri e paste al sugo.
Il Riserva mantiene le caratteristiche essenziali del monovarietale, me con un corpo più potente ed equilibrato grazie all'affinamento che il Nero d'Avola esige. Da provare con la pasta e fagioli e altre minestre asciutte, i formaggi duri e la porchetta.
La denominazione è di recente istituzione ma inizia a conoscere una rinnovata fama dopo i fasti imperiali del passato, con moltissime piccole produzioni locali che si stanno elevando alla notorietà nazionale.
La Cantina Vasari vinifica il Mamertino Rosso DOC dal colore granato, al naso esprime complessi aromi che si aprono con il tabacco, la prugna, la mora, la mandorla tostata, per finire con il cuoio, il cioccolato, il catrame e la cannella. Al palato è corposo, persistente e fruttato con prugna e marasca equilibrati da un'acidità intensa. Ha una ridottissima quantità di solfiti, e viene affinato in botti da 250 litri per almeno 10 mesi.
Il Riserva è ancora più intenso ma affinato per 24 mesi nelle botti al palato è morbido ma con una potente corposità.
Il monovarietale Calabrese ha un colore rubino intenso, di odore tipico lievemente fruttato, con note di marasca, prugne e spezie. La gamma olfattiva complessa continua con i sentori di tabacco, scatola da sigari, per finire sulla liquirizia e il cioccolato prima e il cacao e il catrame poi.
I gusti sono decisi, ampli e persistenti, con un corpo armonico e possente a sorreggere la struttura.
Viene affinato per 12 mesi in botte e 3 in bottiglia, mentre per il Riserva si arriva ai 24 mesi in legno.
Mimmo Paone vinifica il Mamertino con una macerazione di 120 ore a temperatura costante. I risultati sono eleganti, fruttati e speziati. Al palato vellutato e persistente, con abbinamenti in tavola come la selvaggina e le carni rosse in generale.
COMMENTI SULL' ARTICOLO