Castel del Monte

La zona vinicola

L'area a nord di Bari è famosa nella zona per il suo Castel del Monte, residenza e fortezza dell'Imperatore normanno Federico II che lo fece costruire nel XIII secolo sulle Murge a 560 metri sul livello del mare.

La sua storia è ricca e con spunti esoterici che con la sua pianta unica lo rendono celebre al pari dell'Imperatore, conosciuto come uno dei più illuminati del medioevo.

La zona è composta da due sub zone, con il medesimo clima temperato.

Una, posto sopra ai 300 metri sul livello del mare, è caratterizzata dal roccioso altopiano della Murgia in cui, tra pascoli e seminativi, si trovano i tipici vigneti a spalliera bassa situati sul fondo delle lame, dove le radici delle viti riescono a nutrirsi anche nei periodi estivi più siccitosi.

L'altra sub zona è posta fra i 180 e 300 metri dove ci sono terreni profondi di natura tufaceo-calcarea e accoglie distese di ulivi, di vigne e di grano dorato.

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I vitigni rossi

Il vino rosso I vitigni rossi coltivati per le produzioni sotto questa denominazione sono principalmente l'Uva di Troia, l'Aglianico e il Montepulciano, affiancati anche dal Cabernet Sauvignon, dal Bombino Nero e il Pinot Nero.

L'Uva di Troia ha un nome che presuppone un'importazione dalla famosa citta distrutta dagli Achei, ma non ci sono fonti storiche a supportare questa tesi e la sua origine rimane misteriosa. Quel che è certo è che la sua presenza in Puglia sia molto antica. Ha una buccia spessa e consistente con alte concentrazioni di pruina e colori violetti. Mediamente produttiva ha molta resistenza ai climi caldi, comunque la sua produzione è limitata alla sola Puglia.

Il Bombino Nero è poco comune anch'esso, e concentrato nelle Murge, e come l'Uva di Troia è di origine sconosciuta ma molto antico nella zona.

Il suo nome deriva dal dialetto locale e significa bambino, riferito alla sua forma.

Presenta grossi acini con alte concentrazioni di pruina, bucce di colore blu e maturazione relativamente tardiva, intorno ai primi di ottobre. È vigorosa e non soffre di particolari specifiche negative nella cultura.


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Il Castel del Monte DOC rosso

Il Bombino Nero La denominazione di origine controllata Castel del Monte fu istituita dal decreto ministeriale del 19 maggio 1971 per autorizzare la produzione di vini bianchi e rossi nei comuni di Minervino Murge e in parte nei comuni di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto e completamente l’isola D’Ameli del comune di Binetto.

Le uve autorizzate sono l'Uva di Troia, l'Aglianico e il Montepulciano fino al 100%.

A queste possono concorrere da sole o congiuntamente le altre uve autorizzate nella zona fino a un massimo del 35%.

Le rese massima autorizzate sono fissate a 13 tonnellate per ettaro, e i vini devono avere un grado minimo di 11,5% vol.

Oltre al rosso, sono autorizzate le tipologie monovitigno per almeno il 90% dell'uvaggio indicato in etichetta, il Novello e i Riserva. Per il Riserva è obbligatorio un invecchiamento di almeno due anni di cui uno in bottiglia e un titolo alcolometrico di 12,0%.

Il Rosso ha colore: dal rosso rubino al granato con odore vinoso, gradevole,caratteristico. Al palato è asciutto, armonico e giustamente tannico. Per lui abbacchio al forno, selvaggina, carni rosse e formaggi duri.

Il «Castel del Monte» Bombino nero ha un colore rosato più o meno intenso.

Il naso è delicatamente vinoso, caratteristico e fruttato per un sapore asciutto, armonico, delicato.

Ideale con l'anatra, la pasta al sugo non elaborata e i salumi.

Nel Castel del Monte Cabernet il colore:rosso tende al granato sempre per un odore: vinoso e caratteristico, lievemente erbaceo a volte. Il gusto è secco, morbido, pieno, armonico. Incontra bene il capretto al forno, i salumi in genere e i formaggi mediamente stagionati.

Anche il Castel del Monte Uva di Troia ha un colore rosso da rubino granato con naso gradevole. Il sapore è vinoso, asciutto, armonico, giustamente tannico.

Nel Castel del Monte Pinot nero il colore torna rubino più o meno intenso con i profumi fini e gradevoli caratteristici di questo nobile vitigno.

Il sapore è asciutto, pieno, armonico.

L'Aglianico ha colori che vanno dal rosso rubino al granato con odori delicati.

Il sapore: vinoso, asciutto, pieno, armonico, incontra le carni rosse, i formaggi stagionati e i tipici gniummerieddi pugliesi, gli spiedini di frattaglie d'agnello.

Il Novello è color rubino, fruttato e intenso dal palato rotondo e armonico per la faraona ripiena, le lasagne e i salumi in generale.


Le aziende

Tormaresca, finanziata dagli angtinori, vinifica il suo Bocca di Lupo con il 100% di Aglianico, dai profumi di confettura di prugna con sentori animali, note minerali e rabarbaro. Ha una lunga persistenza e un ottima struttura con tannini ben equilibrati. Bene con i brasati

L'azienda Santa Lucia fu fondata nel 1822 e vinifica ottimi vini da Uve di Troia con basse rese per produrre i suoi rossi eleganti e complessi affinati 18 mesi in barrique di rovere francese.

Il suo Le More Riserva è importante, elegante e intenso, con olfatto di more selvatiche, noce moscata, spezie dolci e tabacco. In bocca è fresco e lungo, molto morbido per incontrare la pignata di pecora.

Il Vigna di melograno ha colore rubino con riflessi porpora, con un naso intenso ai frutti di bosco e noce moscata e un palato pieno con struttura di tannini molto fine e matura. Affinato sei mesi in botte e sei in bottiglia si abbina con il prosciutto cotto al vino.




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