Verbicaro
L'area di produzione del Verbicaro è posta ai margini occidentali del Parco Nazionale del Pollino, su una zona di dolci colline che degradano verso il mare e in parte su un territorio pianeggiante caratteristico dell'altopiano del Pollino.
Le rocce sono di tipo calcareo e calcareo dolomitico, soggette a fenomeni di erosione e carsismo che ne modificano continuamente l'aspetto, disseminando il territorio di grotte, doline, inghiottitoi e canyon scavati dai torrenti dopo il disgelo seguito all'ultima glaciazione.
Gli inghiottitoi sono dei raccoglitori-convogliatori di acque piovane che contribuiscono ad alimentare le copiose sorgenti presenti su tutto il territorio.
I ghiacciai ritirandosi dopo l'ultima era glaciale, hanno lasciato numerosi depositi morenici e abbandonato massi erratici di notevoli dimensioni. L'area è un complesso calcareo-dolomitico originatosi circa 200 milioni di anni fa quando la deriva dei continenti creò un ampio mare chiamato Tetide, che accumulò numerosi sedimenti costituiti soprattutto da scheletri calcarei di organismi marini trasformatisi in rocce sedimentarie e successivamente originando le rocce calcaree e calcareo-dolomitiche.
Quando i blocchi continentali africano ed europeo cominciarono a riavvicinarsi, lo schiacciamento dei fondali del Tetide iniziarono a solevvare gli enormi spessori di roccia formando le catene montuose alpine e appenniniche. L'attuale zona orientale è costituita dai sedimenti argillosi di flysch, un insieme di argille, marne, arenarie, originate dai sedimenti sottomarini. Nel Pliocene superiore, con la distensione dell'area gli enormi blocchi si sarebbero spostati per sprofondare e formare fosse e rilievi tettonici. Le fosse si sono trasformate in vallate percorse da fiumi o in conche occupate da laghi.
Il lento movimento dei ghiacciai, erodendo le rocce e disgregandole, hanno formato le colline di materiale incoerente dette morene, che rivestono un ruolo di primaria importanza, soprattutto perché piuttosto rari in questo settore dell'Appennino.
Le numerose forme carsiche sono appunto originate dalla natura calcarea e dall'azione chimica delle acque e dell'azione morfogenetica dei ghiacciai.. Si trovano qui strutture come lapies, doline, depressioni endoreiche e si trovano anche grandi depressioni carsiche. La zona ha una geologia molto differenziata, e i vigneti si estendono su terreni di origine calcarea, argillosa, marnosa o lavica.
Il clima è mediterraneo, umido e piovoso d'inverno, caldo e secco d'estate, e si presenta temperato-oceanico, con frequenti acquazzoni estivi e inverni nevosi, alle alte altitudini.
I vitigni rossi con cui si produce questa denominazione in rosso sono i classici autoctoni calabresi, il Gaglioppo ( localmente chiamato anche Guarnaccia nera ) e il Greco Nero, con alcune uve bianche secondarie come il Malvasia Bianca, la Guarnaccia Bianca e il Greco Bianco.
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La denominazione di origine controllata Verbicaro è stata istituita con decreto ministeriale il 21 ottobre 1995 e autorizza la produzione di vini bianche, rossi e rosati, nei territori comunali di Verbicaro, Grisolia, Orsomarso, S.Domenica Talao e S.Maria del Cedro, tutti in provincia di Cosenza.
Le uve disciplinate sono il Gaglioppo ( localmente chiamato anche Guarnaccia nera ) e il Greco nero, presenti da soli o congiuntamente nell'assemblaggio dal 60 all’ 80%, con il Malvasia bianca, la Guarnaccia bianca e il Greco bianco, da soli o congiuntamente, per almeno il 20%. A questo assemblaggio possono concorrere gli altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati per la provincia di Cosenza, fino ad un massimo del 20%.
Le rese delle uve devono raggiungere massimo le 12 tonnellate per ettaro e garantire un titolo alcolometrico volumico minimo naturale del 11% vol per il Rosso e di 12% per il Riserva.
Sono idonei per l'iscrizione all'albo i terreni collinari, pedocollinari e quelli della zona di pianura delimitata, mentre debbono venire esclusi i vigneti ubicati in terreni umidi e male esposti.
Il vino non può essere commercializzato prima del mese di gennaio dell'anno successivo a quello della vendemmia e se ottenuto da uve che assicurino un titolo alcolometrico volumico naturale minimo non inferiore a 12,5% e che sia stato sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a tre anni, può portare in etichetta la qualificazione Riserva.
Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° gennaio successivo all’ annata di produzione delle uve.
Il Verbicaro Rosso è di colore rosso rubino più o meno carico, con odore vinoso, delicato e caratteristico. Al palato il sapore è gradevole, asciutto, vellutato, talvolta leggermente aromatico. Ottimo con il capretto sia al forno che arrosto, i formaggi duri e i primi piatti al sugo.
L'Azienda Verbicaro Vini e Viti produce il Verbicaro Rosso dal colore rubino, con aromi di leggeri di frutti rossi e aromaticità. La Verbicaro Viti e Vini è stata costituita nel 1998, per promuovere la produzione e la valorizzazione commerciale del vino della zona.
Riunisce produttori ed operatori assicurando la base produttiva nelle varie campagne viticole i rapporti con i numerosi piccoli produttori.
L'azienda mira a dotare il territorio di una struttura ad alta tecnologia per qualificare la produzione vinicola.
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