Vernaccia di San Gimignano
La produzione della Vernaccia di San Gimignano si svolge sulle splendide colline della provincia di Siena, di natura tufacea e argillosa, con prevalenza di argille gialle e una forte concentrazione di sabbia che compattata dalle alte pressioni e temperature va a formare il tufo. Le colline, arenacee, sono relativamente basse, con altitudini che variano tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare. Come tutto il territorio italiano, l'orogenesi è quella classica dell'emersione dei fondali marini dell'antico bacino preistorico della Tetide. La sabbia ha un effetto molto drenante, con conseguente impoverimento degli elementi nutritivi del terreno. Inoltre la diversa disposizione delle colline e delle varie nature peculiari del terreno su ogni collina, favoriscono i microclimi e le micro zone, che rendono i vini molto parcellizzati e quindi di diverse caratteristiche a seconda della piccola porzione di terreno dove la vite per produrlo è coltivata.
Le micro zone sono individuate geograficamente e generalmente con cinque differenti comuni che rispondono a determinate caratteristiche: il territorio comunale di San Gimignano adiacente a quello di Pancole a nord-ovest; il territorio adiacente a quello di Poggio del Comune ad ovest; il territorio limitrofo a quello di Santa Lucia-Montauto a sud-est; il territorio confinante a quello di Pietrafitta ad est e il territorio limitato da quello di San Benedetto a nord-est.
In queste differenti porzioni di territorio i vini possono cambiare grazie alle piccole differenze “climatiche e territoriali”, risultando a volte più minerali e a volte più fruttati, così come possono risultare più sapidi o con un retrogusto di mandorla.
Il clima è mediterraneo e temperato, con inverni miti e un discreto fenomeno di siccità durante l'estate.
Il vitigno utilizzato e da cui la denominazione prende il nome è la Vernaccia di San Gimignano, una delle varie varietà di Vernaccia e forse la più famosa, di cui si possono trovare notizie già dal 1276.
il nome delle varie varietà sembra derivare da Vernacolo, termine utilizzato per indicare un vino indigeno o meglio di una determinata zona geografica, mentre molti documenti inglese medioevali, ne attribuiscono l'origine latina comune. È un vitigno di ottima qualità e vivacità, che esprime sentori eleganti di vernice e mandorle. I vini sono dotati di buon corpo e acquistano ulteriore valore dall'affinamento in legno.
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La denominazione di origine controllata e garantita Vernaccia di San Gimignano fu istituita dal decreto ministeriale del 9 luglio 1993 per autorizzare la produzione dei vini bianchi nell'intero territorio comunale di San Gimignano.
La base ampelografica di questo vino deve impiegare per almeno il 90% del taglio le uve della varietà vernaccia di San Gimignano, ottenute da rese massime di 9 tonnellate per ettaro.
È autorizzata anche la tipologia Riserva qualora il vino sia invecchiato per almeno un anno a partire dal 1° gennaio successivo.
Il vino ha colore paglierino tenue che, se invecchiato e nella tipologia Riserva, tende ad assumere contorni dorati. La gamma olfattiva è elegante e molto intensa, con sentori di vernice e frutta secca in evidenza. Il palato asciutto dal classico retrogusto leggermente amaro più o meno evidente a seconda della parcella di produzione.
La Vernaccia di San Gimignano, proprio per le sue molteplici qualità, trova molti abbinamenti, anche i più vari. Si può spaziare dalle orecchiette alle verdure agli arrosti, dai crostacei ai molluschi, fino ai formaggi molli e la panzanella toscana. Nella tipologia Riserva anche con le carni bianchi, soprattutto arrostite.
Nonostante la relativamente piccola porzione di territorio che la denominazione occupa, sono moltissime le aziende che producono quest'ottimo vino.
Ca' del Vispo produce due Vernacce, una di un paglierino luminoso, con gli aromi di susina, mela e gelsomino, e un palato morbido e dotato di brillanti tocchi di sapidità, ben abbinabile con la pasta ai calamaretti e fiori di zucca. L'altra, la Vernaccia di San Gimignano Vigna in Fiore, dal colore paglierino oro a riflessi verde, e i sentori dei frutti bianchi all'albicocca, lo zucchero alla vaniglia, il timo e il fieno. Anche qui bocca morbida e vellutata accompagnata dal classico retrogusto amarognolo e una buona freschezza. Viene affinato 14 mesi in botte prima di essere suggerito con i ravioli di pernice.
Cesani vinifica la Vernaccia di un bel paglierino brillante e le sfumature verdoline. Questa Vernaccia esprime al naso i fiori bianchi e le erba aromatiche su una base di mela. Anche qui il palato risulta morbido con un bell'equilibrio tra sapidità e retrogusto amaro di mandorla. Da provare con il pollo alla crema di fagiolini.
Falchini invece ha la Vernaccia di San Gimignano Titolato Castel di Selva un piccolo taglio del 5% di Chardonnay, che veste il vino dei profumi della ginestra, della pesca bianca e dell'origano. Sempre con un equilibrata sapidità e morbidezza, il palato si associa bene ai gamberetti. La Vernaccia di San Gimignano Vigna A Solatìo Riserva invece ha i riflessi oro. Il naso si apre alla pesca e allo zafferano, con chiusura di fiori di campo. Il palato qui si fa cremoso, sempre dotato di sapidità per essere servito con le seppioline ai piselli.
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