Principali bianchi Docg della Lombardia

Introduzione

La Lombardia ha intrapreso la strada delle denominazioni di origine controllata e garantita da poco tempo e in maniera del tutto marginale rispetto a molte altre regioni.

In effetti, la produzione e l'economia enologica della regione, è sempre stata posta in secondo piano rispetto a molte altre produzioni che hanno fatto della Lombardia la zona più industrializzata della penisola.

In Lombardia infatti non si è assistito alla corsa alla denominazione che ha coinvolto molte regioni italiane nell'ultimo decennio soprattutto.

La regione ha preferito valorizzare i pochi vini già prodotti, di grande qualità, come il Franciacorta, piuttosto che cimentarsi in nuove denominazioni dai risultati incerti.

Uno scorcio della Franciacorta

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Le DOCG bianche

I vigneti nel Oltrepò PaveseSono solo due le denominazioni di origine controllata e protetta che vinificano i vini bianchi della Lombardia.

La più vecchia è la famosa Franciacorta, mentre di recente istituzione è l'Oltrepò Pavese Metodo Classico, nata da una costola della già esistente DOC Oltrepò Pavese già approvata dagli anni settanta.

La Lombardia difende così le sue piccole produzioni, certamente meno famose delle limitrofe Veneto e Piemonte. Entrambe riguardano la produzione di vini frizzanti e spumante, una caratteristica questa tipica della Lombardia specializzata nelle bollicine.

La regione sembra avere uno stretto rapporto con questo tipo di produzioni, dovuto forse alla sua somiglianza climatica con la Francia settentrionale, sempre esposta ai venti e alle gelate, con un clima molto freddo ed umido d'inverno e caldo e torrido d'estate.


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Franciacorta

Questa area di denominazione è molto famosa e difesa da un disciplinare che prevede l'utilizzo del più classico degli assemblaggi spumante. La particolarità dei terreni che circondano il lago d'Iseo nel bresciano deriva dalla presenza di numerosi ciottoli, che come nella Champagne francese, restituiscono di notte il calore immagazzinato durante il giorno. La Franciacorta sembra in effetti essere una piccola Champagne, anche nelle caratteristiche dei terreni e climatiche, anche se quelle francesi sono certamente più fredde. Comunque il clima sembra adattarsi benissimo alle due uve principali, lo Chardonnay e il Pinot Nero, che hanno sempre dimostrato preferenze per i climi più freddi, che impediscono problemi vegetativi alla vite.

È indubbiamente una delle patrie italiane delle bollicine, con vini eleganti e sapidi che si fanno apprezzare come aperitivi nei ricevimenti importanti o nei dopo pasto. Un ottimo vino da celebrazione, con molte differenze tra le varie case produttrici. Si produce anche il vino Satèn, il termine italiano per indicare il francese Crémant, un vino con qualche atmosfera di pressione in meno rispetto agli spumanti.

Numerose sono le aziende, quasi una settantina, che producono questo vino di eccellente qualità. Si va dalle conosciutissime Berlucchi e Bellavista alle tante piccole realtà sparse sul territorio, altrettanto nobili e dalle produzioni di alta qualità. Le campagne della Franciacorta inoltre sono ricche di beni artistici, che potrebbero essere un buono spunto per un turismo atto a fondere i piaceri del palato con la cultura.


Principali bianchi Docg della Lombardia: Oltrepò Pavese Metodo Classico

La denominazione di origine controllata e garantita dell'Oltrepò Pavese Metodo Classico nasce nel 2007 dalla differenziazione con la DOC originaria per la produzione di vini nella provincia di Pavia, e nasce per l'esigenza di porre la produzione degli spumanti ottenuti con il Metodo Classico, su un gradino più alto rispetto alle normali produzioni.

Produrre con il metodo classico è infatti più costoso e faticoso rispetto alle produzioni in autoclave, e questa differenza viene spesso sottolineata e valorizzata, come nel caso di questa denominazione, anche se basti pensare alla legislazione molto restrittiva della Champagne, in Francia, dove le regolamentazioni per quanto riguarda i vini sono le più rigide del mondo.

Per questa denominazione appunto non solo viene valorizzato il metodo classico, ma vengono utilizzati anche gli assemblaggi più classici, quelli derivati dallo Chardonnay e dai Pinot, che hanno reso così eccelsi le grandi bollicine francesi. La regolamentazione sembra avvicinarsi molto a quella della Franciacorta, nel tentativo di riuscire a difendere le qualità di questi vini prodotti nel pavese. La provincia di Pavia è per questo tipo di vini, da sempre, una delle aree italiane a maggior tradizione e qualità, con la piccola pecca, a cui si è rimediato con questo nuovo disciplinare.

Pur meno famose della Franciacorta, le aziende operanti su questo territorio sono molte e tutte cercano di produrre un vino qualitativamente superiore. Tra le più famose ci sono sicuramente la Rocca de' Giorgi e la Tenuta del Bosco.

Molte di esse sono impreziosite dalle loro sedi, spesso ricavate da ville secolari di indubbia e suggestiva bellezza, che possono senz'altro affiancare le produzioni dei vini con il turismo enogastronomico.



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