Cassette per uva
Come abbiamo visto nell'articolo dedicato all'appassimento delle uve nella sezione
uva, questa tecnica consiste nel far disidratare le uve e ottenere così una concentrazione zuccherina più elevata che fornirà vini più alcoli e dolci per essere ottimi compagni dei dessert.
Come abbiamo visto l'appassimento provoca nella disidratazione uno stress che si tramuta in cambiamenti molecolari all'interno della cellula e da un punto di vista macroscopico nei gusti che poi saranno caratteristica fondamentale del vino.
Si è parlato in questo caso di processi chimici diversi a seconda delle due metodologie dell'appassimento, quella su pianta (detto anche
su campo) e quella fuori pianta (detto anche
fuori campo), ovvero con il grappolo già vendemmiato e staccato dalla pianta madre.
Questo articolo si riferirà esclusivamente a questo ultimo caso, e nel particolare alle cassette utilizzate per l'appassimento dei grappoli vendemmiati.
Per comprendere l'utilizzo delle cassette dovremo quindi ritornare in maniera più approfondita sulla respirazione cellulare che avviene durante il processo di stress idrico di disidratazione.
La respirazione cellulare in questi casi varia a seconda della varietà dell'uva in appassimento, con un degrado della parete cellulare diverso. In questa respirazione comunque si assiste ad un aumento della produzione di anidrite carbonica ed ad una ossidazione dell'etilene prodotto. Si ha quindi un doppio processo, quello di respirazione con cui la cellula cerca di sopravvivere, e uno di ossidazione, con conseguente processo interno di fermentazione, che determina la morte della cellula. Questo doppio processo fondamentalmente interrompe le produzioni di acidi, lasciando le uve pronte alla successiva vinificazione dolce. Si assiste quindi ad una fermentazione micro-organica all'interno delle cellule durante la loro “agonia” verso la morte. In questi processi è dunque indispensabile che le condizioni ambientali di temperatura e pressione rimangano costati e che, durante il processo, dovendo necessariamente modificare per effetto dei processi chimici, queste variazioni siano lievi e non brusche, con una gradualità costante nel tempo.
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Dovendo rispettare la gradualità nei cambiamenti di pressione e temperatura cellulare durante lunghi periodi di appassimento, che possono arrivare anche a sei mesi, è necessario quindi disporre di un'attrezzatura, che seppur semplice, garantisca questa gradualità, come le cassette per appassimento, che consentano la giusta ventilazione e perdita di umidità, tenendo presente che durante l'appassimento le uve perdono dal 20 al 40 per cento del loro peso, a seconda della varietà.
Le dimensioni e le aperture delle cassette quindi, in genere poste frontalmente, variano queste condizioni di ventilazione, e sarà il produttore a decidere, a seconda dei tempi di appassimento scelti, che tipo di cassetta utilizzare. Nelle produzioni artigianali è possibile utilizzare anche le normali cassette in plastica da trasporto, ma nelle grandi aziende, le cassette vengono denominate
fruttaio e sono generalmente tecnologiche, con sensori per controllare i vari parametri. Di grandi dimensioni e divise in scomparti, queste cassette necessitano anche di forza meccanica per i loro spostamenti. La maggior parte delle aziende comunque utilizza delle cassette specifiche, spesso in legno, con determinate dimensioni che stabiliscono la necessaria ventilazione.
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