Foto champagne

Lo champagne e la fotografia

Il successo dello champagne non è dovuto solo alla sua straordinaria qualità, ma anche ad un'attenta strategia commerciale e pubblicitaria messa a punto fin dagli inizi dalle grandes marques nate tra la fine del settecento e gli inizi del novecento.

Infatti, queste, oltre ad aver innovato i metodi di produzione degli spumanti, a partire da Dom Pérignon in poi, hanno portato delle grandi innovazioni a livello d'immagine e di marketing, che hanno reso lo champagne immortale, seguendo per prime tutte le innovazioni tecnologiche anche in questo campo.

Dalle prime operazioni di marketing della vedova Roederer che utilizzava i suoi cavalli nelle migliori corse nei paesi in cui intendeva esportare i suoi vini, alle sponsorizzazioni fiume del tardo novecento nello sport, soprattutto motoristico, simbolo di bellezza, dei piloti e dei frequentatori dei paddock, e di ricchezza, per gli enormi investimenti in questo sport tecnologicamente avanzatissimo.

Non da meno la fotografia ha avuto un ruolo via via sempre più essenziale nella diffusione dello champagne, dalle prime, sbiadite foto in bianco e nero pubblicate sulle famose locandine ora oggetto morboso di numerosi collezionisti, fino all'affidamento del design delle bottiglie a esperti del settore, che hanno trasformato delle semplici foto in opere d'arte.

Il Belle Epoque

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Lo champagne e le bottiglie

Un bellissimo esempio di come una bottiglia può diventare un opera artistica è il Belle Epoque di Perrier-Jouët, un design che richiama lo stile di quel periodo straordinario che vide Parigi al centro del mondo culturale di inizio novecento. Una bottiglia che sembra dipinta a mano, con i temi floreali che ispira gli aromi sprigionati dall'apertura della bottiglia.

Ma forse il consumatore “normale” ha perso quelle che erano le migliori tra le migliori confezioni prodotte, dedicate ed inviate solo alle grandi dinastie monarchiche europee.

Ne è un esempio chiaro la bottiglia del Cristal di Roederer concepita per la corte russa alla metà dell'ottocento, che, come indica il nome, era realizzata in cristallo. Oggi chiaramente si usa del vetro di buona qualità, altrimenti il prezzo sarebbe davvero “reale”. Ma il concetto e il design sono rimasti quasi identici e chiudendo gli occhi possiamo immaginare una bellissima bottiglia risplendente di luce. Il Cristal infatti ha una delle bottiglie che meglio esaltano la fotografia, con i suoi riflessi brillanti e dorati, che invitano il consumatore a immaginare uno champagne fresco e avvolgente.

Splendida anche la bottiglia della ,em>Cuvée de Luxe Josephine di Joseph Perrier, che ricalca lo stile di quella di Belle Epoque. Il temo qui è però la vigna e le sue foglie verde oro che rispendono durante la vendemmia autunnale. Il campo nero accentua la brillantezza dei colori, e sembra di vedere in questa bottiglia delle bellissime foto della campagna francese, quando le donne con i cesti in testa attraversavano i vigneti.

Ricamata e preziosa è l'etichetta di Alain Robert nel suo Tradition Mesnil, uno dei migliori champagnes di lunga tradizione. E l'etichetta sembra richiamare proprio questa storia secolare.

Krug, per il suo Clos de Mesnil, sembra fermare il tempo come in una foto, con una litografia dei campi arati e del villaggio immersi nei vigneti.


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Foto champagne: Le locandine

Le famose locandine dello champagne comparvero già agli inizi dell'ottocento nella Parigi napoleonica in festa per la ritrovata potenza della nazione sotto l'imperatore corso. Queste sono state le prime forme pubblicitarie per lo champagne, in un periodo dove con le guerre napoleoniche, insieme alle armate francesi, viaggiava anche lo champagne di cui Napoleone era un amante, tanto che la Moët & Chandon, fece costruire due bellissimi e raffinati padiglioni in stile Versailles, immersi nel verde, nella sua sede proprio per ospitare l'imperatore durante le pause belliche.

Dalle prime, incerte litografie e raffigurazioni si passo presto alle fotografia, che fu una tecnica elaborata proprio in Francia nei decenni seguenti a partire dal 1813 quando il francese Joseph Nicéphore Niépce, su precedenti esperimenti di Thomas Wedwoogde. Alla fine dell'ottocento erano già state perfezionate le prime tecniche per ottenere delle variazioni cromatiche nelle foto, anche se la fotografia a colori soppianterà quella in bianco e nero solo a partire dal secondo dopoguerra.

Ma la fotografia non riuscirà mai del tutto a soppiantare la litografia, e fino alla seconda guerra mondiale la stampa delle locandine rimarrà il mezzo principale nella pubblicizzazione del champagne.

Oggi queste locandine sono oggetto di adorazione da parte dei collezionisti, che si sono organizzati in vere e proprie associazioni e svolgono dei meeting annuali con esposizioni a volte del valore di parecchi euro. Si è organizzato anche un scambio tra i vari collezionisti di locandine e foto su internet, e a volte si può partecipare anche a delle aste sui noti siti web, come e-bay, dove è possibile reperire dei pezzi storici, a volte vecchi anche di due secoli.



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