Champagne in
Se è difficile trovare dello champagne al bicchiere nei bar italiani, è più facile paradossalmente invece trovare dei cocktail a base di champagne. Questi cocktail sono chiamati nel gergo dei bartender
pre-dinner sparkling wine cocktail e alcuni di essi sono molto conosciuti, come il Rossini, il Bellini o lo Champagne Cocktail. A Milano va molto di moda il Verdi, con il succo di kiwi, un cocktail molto secco solo per determinati palati.
In Francia invece il cocktail principe con lo champagne è il Kir Royale, con la Créme de Cassis, un liquore ai lamponi universalmente conosciuto come il più dolce in assoluto. Contiene infatti 400 grammi di zucchero per litro. È una variante del Kir classico, la cui storia risale all'abate Kir, che per mitigare la secchezza del suo Aligoté di Borgogna, aggiungeva appunto della cassis.
Molti scrittori hanno avuto un rapporto speciale con il vino e con lo champagne.
Il primo menzionabile è certamente Hernest Hemyngway, che fu un grande amate del vino, anche con problemi di alcolismo, che inventò anche alcuni cocktails, tra cui il Death on the Afternoon, con champagne e Pernod.
Un altro grande scrittore che aveva un rapporto speciale con lo champagne fu Charles Baudelaire, noto anche per il suo alto consumo di droghe con cui usava trovare la concentrazione. Molti sono i riferimenti al vino nelle sue opere, da
I fiori del male con un capitolo completamente dedicato al nettare di Bacco, a I paradisi artificiali, dove critica chi non riesce a cogliere l'essenza del consumo del vino.Poi ci sono tutte le letterature classiche, da Strabone a Plinio il Vecchio, a metà tra lo scientifico e il narrativo, ma si parla certamente di un modo di scrivere completamente diverso e lontanissimo dalla cultura moderna. Il medioevo fu caratterizzato dalla pubblicazione di molti trattati botanici, pratica ripresa dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla forte alfabetizzazione delle popolazioni occidentali.
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Oltre a tutti i riferimenti sullo champagne numerosissimi che si possono trovare nei films, negli ultimi tre anni sta prendendo piede la moda dei cinema di lusso che servono champagne e caviale durante la visione. La moda è partita nel 2009 dall'Australia ed è subito sbarcata in America, dove sta dando ottimi risultati. Certo, il costo è abbastanza proibitivo, con il prezzo d'ingresso a 29 dollari. Se poi si desidera lo champagne, ecco pronta una bottiglia per 50 dollari, e con l'aggiunta di altri 14 dollari si possono avere gli anelli fritti di seppie o del caviale.
Visto il successo riscontrato finora, a dispetto della recessione, è già pronto un progetto per l'apertura di alcune sale anche in Europa.
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