Ischia

La zona vinicola

L'isola di Ischia è caratterizzata dalla sua formazione vulcanica. In quest'isola ritroviamo nel suolo tutti gli elementi come il potassio che rendono le uve caratteristiche e aromatiche.

L'isola si è formata infatti in seguito a diverse eruzioni che nel giro di circa 150.000 anni ne hanno conformato la struttura.

Nella parte centrale abbiamo la formazione del Monte Epomeo, caratterizzato dai tufi verdi di circa 130.000 anni fa, colore dovuto alla sommersione e successiva riemersione dell'isola in tempi antichi.

La particolare formazione a cono dell'isola favorisce un clima mite anche nei periodi invernali. I venti sono comunque una caratteristica dell'isola e variano a seconda delle stagioni ma anche durante la giornata. Sono responsabili anche per la variazione dell'umidità che in inverno è del 63%, mentre si riduce sensibilmente in primavera.

L'isola storicamente è conosciuta per questo suo clima favorevole dai tempi più antichi, quando i nobili Romani stabilivano qui le residenze estive per proteggersi dall'afa della capitale.

Uno scorcio di Ischia

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I vitigni utilizzati

Il Casa D'Ambra rosso I vitigni rossi principali utilizzanti nella produzione di questo vino rosso sono la Guarnaccia e il Piedirosso.

La Guarnaccia è un vitigno bianco di origini forse siciliane coltivato soprattutto in Calabria. Gli acini, sono di colore variabile tra il verdognolo e il giallo ambrato. Il vino prodotto è di bassa acidità, leggermente tannico. È più che altro impiegato taglio. Ha una buccia consistente e pruinosa, media vigoria e produttività costante.


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L'Ischia DOC rosso

La denominazione di origine controllata Ischia nasce dal decreto ministeriale del 31 luglio 1973 e autorizza la produzione di vini bianchi e rossi nell'isola.

Le uve devono provenire dai vitigni di Guarnaccia, con percentuale variabile dal 40 al 50%, e il Piedirosso (Per”e Palummo in dialetto locale) con percentuale variabile dal 40 al 50%.

Possono concorrere all'assemblaggio gli altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati per la provincia di Napoli, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.

Le rese massime autorizzate sono di massimo 9 tonnellate per ettaro e per l'iscrizione all'albo sono considerati idonei unicamente i vigneti su terreni di favorevole esposizione, derivati da rocce di origine vulcanica, sciolti, ben provvisti di scheletro, con notevole contenuto di pomice, poveri di carbonato di calcio, non molto dotati o scarsi di sostanza organica, abbastanza ricchi di anidride fosforica e potassio. Sono esclusi i terreni di fondovalle umidi e quelli non sufficientemente soleggiati.

Le tipologie autorizzate sono il Rosso generico e il monovarietale Piedirosso, anche in versione Passito, dove il vitigno deve essere presente per almeno l'85% nell'assemblaggio, a cui possono concorrere gli altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati per la provincia di Napoli, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.

Per la tipologia “Ischia Piedirosso Passito la resa non deve essere superiore al 40%.

Per la vinificazione del Passito le uve devono essere sottoposte all'appassimento, in tutto o in parte, sulla pianta o dopo la raccolta, e devono garantire un titolo alcolometrico volumico naturale di 14,50% vol.

È vietato qualsiasi aumento della gradazione alcolica complessiva mediante concentrazione del mosto o del vino o l’impiego di mosti o di vini concentrati.

L'Ischia Rosso ha colore rosso rubino più o meno intenso, con profumo vinoso. Il sapore deve essere asciutto, di medio corpo, giustamente tannico e il titolo alcolometrico volumico totale minimo di 11,00% vol. Il periodo di affinamento deve essere di almeno tre mesi. In tavola si abbina con baccala al pomodoro, abbacchio, salumi, coniglio e trippa.

L'Ischia Piedirosso invece ha colore rosso rubino e profumo vinoso e caratteristico del suo vitigno. Il sapore è asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.

Nella tipologia Passito il colore è rosso rubino tendente al mattone, con profumo delicato. Il sapore deve essere amabile, di corpo, caratteristico e intenso. Bevibile con dessert o fuori pasto.


Le aziende

I due produttori più importanti dell'isola sono D'Ambra e Pietratorcia.

D'Ambra effettua una maggiore selezione nelle vigne. Il Piedirosso è vinificato quasi in purezza, con l'aggiunta di piccole percentuali di altri vitigni autoctoni dell'isola tra cui altre due particolari vitigni, uno a bacca bianca, l'uva Rilla, ed uno a bacca rossa, il Cannamelu.

Il Piedirosso viene vinificato con piccole percentuali di Guarnaccia e Cannamelu, per un vino dal carattere deciso ma al contempo delicato e morbido. In abbinamento a tavola con il coniglio all'ischitana.

IL Riserva è un assemblaggio di Guarnaccia e Piedirosso, e subisce l'affinamento in diverse essenze di rovere che sono facilmente riconoscibili al naso, con nota di vaniglia e in bocca accattivanti note di liquirizia.

Le Cantine Pietratorcia (il cui nome deriva da Pietra Torcia, uno dei vari tipi di torchio usato nell'antichità, è formata dall'unione di tre famiglie, Iacono, Regine e Verde, che su 6 ettari selezionano i vitigni per la produzione di vini di pregio.

Il Tifeo, ottenuto da uve Guarnaccia e Piedirosso provenienti da diverse zone di Forio, ha un colore rubino intenso, un gusto vinoso, fruttato, caldo e di corpo. Lo Scheria Rosso è simile alla versione in bianco.




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