Costa d'Amalfi
L'area vinicola del vini Costa d'Amalfi riguarda una delle coste più belle d'Italia, dalle antiche tradizioni culturali che abbracciano un lungo arco di secoli.
La tradizione vinicola qui nasce con la colonizzazione dei Greci e i traffici commerciali intrapresi dai Fenici e dai Cartaginesi intorno al VII secolo a.C., per essere ampliati successivamente con il dominio di Roma e la fiorente citta marinara di Amalfi.
La Penisola Amalfitana rappresenta un alto strutturale orientato trasversalmente alla Catena sud appenninica, e delimitato dai graben della Piana Campana, a nord, e del Golfo di Salerno, a sud.
L’ossatura di questo rilievo è costituita da rocce carbonatiche di età mesozoica, riferibili all’unità paleogeografica della piattaforma Campano-Lucana e, da una copertura terrigena miocenica e da coperture quaternarie clastiche, con formazioni piroclastiche del Pleistocene originate dall’attività vulcanica.
Una serie di blocchi minori di sistemi di faglie dirette la smembrano in un susseguirsi di alti e bassi strutturali.
Dalla profondità verso l'alto si possono distinguere un complesso dolomitico del Trias, costituito da dolomie grigie stratificate, complesso calcareo-dolomitico del Giurassico superiore costituito da un’alternanza calcaree, calcarea dolomitica e dolomitici, ben stratificati; un complesso calcareo del Cretacico, costituito da calcari a strati e banchi; un complesso arenaceo miocenico, costituito quasi esclusivamente da arenarie ben stratificate; un complesso delle coperture clastiche quaternarie, costituito da brecce carbonatiche scarsamente o per nulla cementate e detriti di falda; un complesso piroclastico, costituito prevalentemente da materiali sciolti per l'azione delle acque superficiali.
Il clima è di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati moderatamente calde, assolate e quasi mai afose.
I vitigni rossi principali utilizzati nella produzione di questo vino sono gli autoctoni Piedirosso, Sciascinoso e Aglianico.
Il Piedirosso è il vitigno autoctono a bacca rossa più diffuso in Campania, molto vigoroso che si trova molto bene con le forme di allevamento espanse. Le sue produzioni sono medio-basse, ma a maturazione garantisce una buona acidità totale di e un alto tenore in zuccheri.
Anche lo Sciascinoso è un vitigno molto vigoroso che germoglia precocemente, ma questi si accorda meglio con le forme di allevamento a spalliera. Raggiunge la maturazione nello stesso periodo del Piedirosso, tra la seconda e la terza decade di ottobre, ma a differenza di questi, fornisce un basso tenore in zuccheri, mantenendo comunque un’acidità totale alta.
I suoi vini sono di colore rosso rubino intenso o rosso sangue e i profumi sono vinosi, con un gusto leggermente acido, fresco, astringente, ben sostenuto.
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La denominazione di origine controllata Costa d'Amalfi nasce per decreto ministeriale il 10 agosto 1995, per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei territori comunali di Vietri, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Tramonti, Furore, Praiano, Positano, Amalfi e Conca dei Marini, tutti in provincia di Salerno.
Le uve dichiarate dal disciplinare sono il Piedirosso (localmente detto Per” e palummo) presente per un minimo 40%, lo Sciascinoso (localmente detto Olivella) e/o Aglianico da soli o congiuntamente per un massimo del 60% nell'assemblaggio a cui possono concorrere alla produzione dei vini gli altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati per la provincia di Salerno, fino ad un massimo del 40% da soli o congiuntamente.
Sono idonei all’iscrizione all’Albo dei vigneti, unicamente i vigneti collinari, di buona esposizione e di altitudine non superiore ai 650 metri s.l.m., mentre sono esclusi i terreni di fondovalle, umidi e non sufficientemente soleggiati.
Le rese massime delle uve non devono superare le 11 tonnellate per ettaro nei rossi generici, mentre per quelli prodotti con le menzioni di sottozona il limite massimo è fissato a 9 tonnellate.
Anche le gradazioni alcoliche minime dipendono dalla differenziazione tra generico e sottozona, dove per il primo la gradazione deve essere almeno di 10,00% vol, e per i secondi di almeno 10,50%.
Le tipologie previste sono il Rosso generico e le sue sottozone che però non sono obbligatorie in etichetta e a completa discrezione dell'azienda produttrice.
Le sottozone sono: Costa d‟Amalfi, con la sottozona
Furore, e comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Furore Praiano Conca dei Marini e Amalfi; il Costa d'Amalfi, con menzione di sottozona
Ravello,comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Ravello, Scala, Minori, Atrani; il Costa d'Amalfi, designato con la sottozona
Tramonti, comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Tramonti e Maiori.
Il Costa d‟Amalfi rosso ha colore rosso rubino più o meno intenso, con profumo vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
I vini Costa d‟Amalfi Rosso, con le sottozone Furore, Tramonti e Ravello possono indicare in etichetta la menzione Riserva se messo in commercio dopo un periodo di invecchiamento di due anni, di cui uno in botte di legno, a decorrere dal 1° novembre dell'anno di produzione delle uve.
È ottimo sia con la carne come le salcicce, che con i frutti di mare come polipetti e cozze.
Ettore Sanmarco vinifca un brillante Ravello Rosso di una bella struttura tannica e una buona alcolicità.
Giuseppe Apicella invece produce il Tramonti con sentori di frutti rossi di rovo, a cui seguono le spezie. Al palato è molto equilibrato tra acidità, tannini e morbidezza. La struttura è forte, per una lunga persistenza.
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