Vino frizzante piemontese
Il vino è un prodotto della spremitura e fermentazione dell'uva molto apprezzato da parecchie persone, ma allo stesso tempo non gradito a tutti. Eppure c'è una tipologia di vini che di solito viene bevuta anche da chi non ama molto il vino in generale, ed è il vino frizzante.In pochi paesi c'è una lunga tradizione enologica come in Italia: ognuna delle nostre regioni può vantare delle etichette tipiche, e dei vini prodotti con uve locali, secondo metodologie tramandate con il tempo. Anche per quel che riguarda i vini frizzanti c'è un'ampia scelta, sia a livello nazionale che a livello regionale. Ad esempio, in Piemonte ci sono dei rinomati vini di tipo frizzante che vengono consumati anche in altre parti del mondo, e che sono stati classificati come DOC (Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).
La frizzantezza del vino fa in modo che questa bevanda alcolica sia maggiormente gradevole, e che si accompagni con facilità agli aperitivi o ai dessert. Ma cos'è che regala al vino frizzante le sue tipiche bollicine?La prima parte della produzione di questo tipo di vino è identica a quella degli altri: vale a dire, si mette il mosto a fermentare nei tini affinchè il suo zucchero diventi alcol. Per realizzare del vino frizzante, la fermentazione viene interrotta a metà. Il vino viene imbottigliato, in modo tale che l'anidride carbonica, che si produce a seguito della fermentazione dello zucchero, vada a formare le bollicine. In genere il mosto viene travasato solo nel momento in cui ha raggiunto una specifica gradazione alcolica, che in media è di 7%, ma che può variare a seconda della specifica tipologia di vino che si intende produrre.
Quasi tutte le regioni italiane, come si diceva, possono vantare una lunga tradizione vitivinicola; e il Piemonte non fa eccezione. Anzi, si può dire che qui la tradizione della viticoltura sia tra le più antiche.Sicuramente, la vite era coltivata fin dai tempi dei romani; nel medioevo la produzione si incrementò, ma il boom della realizzazione dei vini si ebbe nel XVIII secolo, con un notevole rinnovamento agricolo. In seguito, nel XIX secolo, fu Camillo Benso, Conte di Cavour, che diede ancora maggior impulso alla coltivazione dei vitigni autoctoni anche da un punto di vista politico. Ancora oggi le vigne vengono distribuite sugli ampi spazi collinari, e i vitigni più diffusi sono il barbera (rosso), il nebbiolo (rosso), ma anche il cortese, l'erbaluce e il moscato (bianchi).
Molti sono i vini tipici che vengono prodotti in Piemonte, ed esportati in quasi tutti gli altri Paesi del mondo; nella categoria dei vini frizzanti rientrano il Moscato d'Asti, bianco; il Barbera del Monferrato, rosso; il Freisa d'Asti e il freisa di Chieri, che possono essere sia fermi che frizzanti, e sono entrambe vini rossi. Come vini bianchi frizzanti ricordiamo il Cortese dell'Alto Monferrato e il Gavi, o Cortese di Gavi. Il vino piemontese più classico è il Barbera, consumato prevalentemente però nella sua versione ferma. Uno dei vini che invece attualmente ha maggiore diffusione e consumo, specie tra i più giovani, è il vino spumante Brachetto d'Acqui, che è un DOCG molto amabile e dal sapore fruttato. Ci sono poi molti altri ottimi vini spumante, come l'Asti e il Malvasia, la cui procedura di realizzazione però differisce leggermente da quella di un semplice vino frizzante.
COMMENTI SULL' ARTICOLO