Vini italiani
Ci sono testimonianze fossili della coltivazione della vite in Italia fin dal neolitico; è probabile che anticamente la scoperta del vino sia avvenuta per caso, a causa della fermentazione dell'uva ammucchiata dopo la vendemmia. Oggi la vinificazione è una faccenda seria, che non lascia nulla al caso, in una commistione di tradizione ed innovazione che ha connotazioni magiche. I vini italiani sono tantissimi, anche se consideriamo solo le varietà che hanno denominazione di origine geografica protetta (DOCG): ogni zona d'Italia adatta alla coltivazione della vite presenta più varietà di vino, legate a differenze di vitigno, di invecchiamento, di vinificazione. Anticamente la produzione del vino avveniva in modo casuale, oggi l'enologia è una scienza applicata i cui dettami vengono seguiti da tutti i produttori di vino, per ottenere vini di ottima qualità, in maniera disciplinata e regolata.
Sicuramente la scelta del vino da portare in tavola è questione di gusti personali, ma esistono esperti sommelier che sono in grado di valutare in modo oggettivo i mille sapori ed aromi espressi da poche gocce di vino; per questo motivo, oltre alle varie classifiche stilate annualmente da vari consorzi e associazioni, esistono dei vini che vengono considerati i migliori vini italiani. Non è possibile farne un elenco esaustivo, perché sicuramente si andrebbe a dimenticare qualche regione, qualche zona, qualche vitigno particolare, ma sicuramente ci sono dei vini che sono più rinomati, e che tradizionalmente rappresentano il vino italiano, anche all'estero. Pensiamo anche solo al Brunello di Montalcino, al Barolo, al Chianti, al Franciacorta, al Traminer, al Barbaresco, al Primitivo, e chi più ne ha più ne metta, questo elenco potrebbe durare a lungo, anche solo riportando i nomi delle eccellenze di ogni singola regione. Il vino in Italia è una faccenda seria che impiega una grande quantità di forza lavoro, volta a produrre i vini per il bere quotidiano, o i migliori vini affinati in barrique, da stappare solo in occasioni memorabili.
Forse non tutti lo sanno, ma il colore del vino non dipende semplicemente dal colore dell'uva, o meglio, questo non è l'unico elemento. Il vino viene prodotto fermentando il mosto di uva, che a sua volta è il risultato di una precedente lavorazione: l'uva, lavata e privata di foglie, graspi ed impurità viene pigiata, cioè schiacciata, per ottenerne solo il succo. Il colore del succo è strettamente legato alla buccia dell'uva e non alla polpa, che ha in genere un colore tenue. Per ottenere del vino rosso si schiaccia la polpa e anche la buccia delle uve scure, in modo da ottenerne anche le sostanze coloranti, che in genere non contribuiscono a modificare il sapore del vino dopo la fermentazione, ma ne cambiano solo il corpo ed il colore. Se queste uve vengono private della buccia, si possono ottenere dei vini rosati, o anche bianchi, il cui colore dipende solamente dalla intensità di colorazione della polpa degli acini. Esistono poi uve dal colore più rosato, che pigiate, bucce comprese, danno un mosto colorato; se tolta la buccia il vino diviene anche in questo caso bianco, o dal colore paglierino.
Tra i tanti vini prodotti in Italia ci sono anche vini frizzanti e spumeggianti, simili agli champagne francesi, chiamati vini spumanti, o prosecchi; assieme a questi ci sono anche dei vini liquorosi, come il vin santo o lo zibibbo. Gli spumanti ed i prosecchi sono caratterizzati da un perlage fine e persistente, e da una buona produzione di schiuma al momento dello stappamento; sono vini preziosi, che necessitano di molte cure per poter ottenere l'effetto desiderato. Il metodo per produrre lo spumante è in genere lo champenois, lo stesso utilizzato dai cugini d'oltralpe, che prevede l'aggiunta di zuccheri al momento dell’imbottigliamento, per permettere ai lieviti ancora vivi di convertirlo in anidride carbonica. Per i vini liquorosi invece, la produzione è diversa a seconda delle uve: per produrre vini liquorosi come il malvasia o lo zibibbo si utilizzano uve molto zuccherine, coltivate di solito nelle regioni posizionate al sud d'Italia, caratterizzate da forte insolazione e siccità estiva. Il vin santo e altri vini liquorosi prodotti al centro nord invece vengono vinificati utilizzando uve che vengono raccolte e poi leggermente essiccate.
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