Santa Margherita di Belice
Il Santa Margherita di Belice bianco si produce in una piccola area meridionale della Sicilia occidentale, a 30 chilometri dalla costa di Sciacca, in provincia di Agrigento, dove c'è una forte presenza di piccole denominazioni di origine controllata raccolte in una porzione di territorio relativamente piccola.
La tradizione vinicola di questa parte della Sicilia è molto antica, con tutta una serie di civilta che qui affermarono la loro denominazione in epoche successive, e che sceglievano l'isola per le sue straordinarie caratteristiche climatiche e la fertilita del territorio. È noto che i Romani consideravano, prima della conquista dell'Egitto, la Sicilia come i granai della capitale e una delle terre migliori per il buon vino.
Ma già prima della dominazione Romana, Greci, Fenici e Cartaginesi, che avevano la madrepatria, Cartagine, a sole 140 miglia marine, proprio dall'altro lato del Canale di Sicilia, svilupparono enormemente la coltivazione delle viti e il commercio del vino, iniziati con volumi molto minori dai primi abitanti dell'isola, i Sicani e i Siculi.
I terreni sono di origine calcarea-argillosa con la presenza di elevate quantità di ciottoli che hanno un effetto termico notturno notevole sui vigneti, restituendo di notte il calore accumulato durante il giorno. Le altitudini sono basse, con colline originate dell'emersione dalle profondità marine del fondo del bacino preistorico antecedente il Mediterraneo.
Il clima è caldo e temperato, con ventilazione di provenienza marina.
I vitigni utilizzati nella produzione dei bianchi sotto questa denominazione sono il Catarratto bianco lucido, l'Ansonica e il Grecanico.
Il Grecanico è un vitigno autoctono siciliano, anche se il suo nome fa presupporre una origine greca, con la probabile importazione della varietà al tempo della colonizzazione del VII secolo avanti Cristo. Negli ultimi decenni è stato riscoperto e la superficie piantata è aumentata notevolmente, anche grazie alla sua somiglianza aromatica con il Sauvignon, seppur non così intensa e marcata come quella del vitigno francese.
L'Ansonica, nota anche come Inzolia, è una varietà molto coltivata in Sicilia occidentale, dove trova terreni adatti a fargli esprimere le qualità aromatiche che riesce a conferire ai vini, con profumi di noce. Viene molto spesso usata nel taglio classico con il Catarratto, per produrre vini secchi da tavola e buoni vino di origine controllata. Ha bisogno di qualche attenzione in più rispetto ad altre viti in quanto potrebbe mancare in acidità, componente essenziale per molti grandi bianchi.
Il Catarratto Bianco lucido è una delle due varietà di Catarratto, con quello Bianco Comune, certamente la migliore qualitativamente e la più rara, fornisce aromi gradevoli, e con rese ben controllate anche una buona acidità.
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La denominazione di origine controllata Santa Margherita di Belice è stata istituita con decreto ministeriale del 9 gennaio 1996 per autorizzare la produzione di vini bianchi e rossi nei soli comuni di Montevago e Santa Margherita di Belice in provincia di Agrigento.
Per produrre i bianchi bisogna utilizzare l'Ansonica con percentuali che variano dal 30 al 50% e il restante taglio affidato alle altre due uve Grecanico e Catarratto bianco lucido.
Le rese massime autorizzate sono di 12 tonnellate per ettaro.
Il disciplinare autorizza anche la produzione dei monovarietali provenienti dai tre vigneti autorizzati.
I vini hanno colore giallo paglierino con sfumature verdognole che assumono toni paglierino lucido nei monovarietali ottenuti dal Catarratto. La gamma olfattiva è generalmente fruttata, con toni fragranti nel Grecanico e nel Catarratto, comunque con profumi delicati ma evidenti. I vini sono secchi e assumono le caratteristiche del vigneto nei monovarietali. Il bianco è fresco e vivo.
Negli abbinamenti dobbiamo tenere conto delle caratteristiche delle varie tipologie. Il bianco preferisce piatti saporiti, come gli spaghetti alle vongole, le cozze gratinate, il brodo di pesce, ma anche il timballo di melanzane. Per l'Ansonica gli abbinamenti sono più delicati, anche se sempre di una certa struttura come la pasta con le sarde, i formaggi molli, i crostacei e i molluschi. Anche con il Catarratto possiamo scegliere questi abbinamenti, e anche gli spaghetti alla marinara e gli antipasti di pesce. Per il Grecanico si possono scegliere anche i formaggi molli e la pasta con le sarde.
Il vino bianco ancora non ha ancora trovato una chiara visibilità nel panorama nazionale. Per le degustazioni del Santa Margherita di Belice bisogna rivolgersi ai piccoli produttori locali. Una buona occasione è in luglio a Menfi, all”Inycon, Menfi e il suo vino”, dove vengono presentate tutte le piccole realtà enologiche della Sicilia occidentale, con degustazioni enogastronomiche, spettacoli, meeting con i protagonisti e gli esperti siciliani del settore.
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