Contea di Sclafani
Il Contea di Sclafani si produce in una zona che si trova nel Parco delle Madonie a 150 chilometri ad est di Palermo. Il suo nome evoca un antico stato feudale presente nell'isola dal XII secolo fino al 1812, che segnò l'abolizione del feudalesimo in Sicilia. La zona comunque rimase famosa nella sua nomenclatura, dovuta con tutta probabilità, alle origini greche della civilizzazione dell'isola e alla presenza di templi dedicati ad Esculapio.
Le montagne delle Madonie, nelle cui zone collinari limitrofe si sviluppa la produzione vinicola, sono di natura calcarea, con altitudini molto alte. Le colline su cui invece si coltiva la vite hanno caratteristiche sabbiose e argillose, di aspetto morbido e dolce, pur rimanendo di origine calcarea.
Il clima della Sicilia è caldo e temperato, e le estati lunghe aiutano la crescita delle viti e lo sviluppo degli aromi nei vini.
I vitigni utilizzati per la produzione di questi bianchi sono quelli nobili, Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon, e quelli autoctoni Catarratto, Grecanico, Grillo e Inzolia, generalmente coltivati in tutta la Sicilia.
L'Inzolia, altrimenti detto Ansonica, è una varietà importante coltivata prevalentemente in Sicilia e sporadicamente anche in Toscana, dove viene indicata con il suo secondo nome. La coltivazione è in diminuzione, anche se resta una fortissima presenza nella Sicilia occidentale, dove è molto apprezzata per la sua aromaticità che si abbina perfettamente al Catarratto per la produzione di vini secchi da tavola. Nelle produzioni migliori i vini sono caratterizzati da un buon profumo di noce, mentre in quelle peggiori si nota una sostanziale mancanza di acidità e aromi.
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La denominazione di origine controllata Contea di Sclafani fu creata il 21 agosto 1996 per decreto legge. Autorizza la produzione di vini bianchi e rossi in quattro comuni della provincia di Agrigento e Caltanissetta, in diverse tipologie, che per i bianchi sono i monovarietali ognuno per ogni vitigno e le tipologie Bianco generico, Bianco Spumante, Dolce e Dolce Vendemmia Tardiva.
Per il Bianco generico la quantità delle uve autoctone, tranne il Grillo, deve essere di almeno il 50%, mentre nei monovarietali la percentuale sale al solito 85%.
Le rese massime sono consentite tra le 10 e le 12 tonnellate per ettaro a seconda del vitigno e di 8 tonnellate per le uve appassite. Il vino, una volta prodotto, deve subire un invecchiamento di due anni e di sei mesi per il Vendemmia tardiva che deve subirlo in botte.
Le metodologie per la produzione di spumanti devono essere le due classiche utilizzate in Italia per la spumantizzazione dei vini.
I vini prodotti sono eleganti, con profumi fruttati e sapori sapidi e asciutti. In genere il colore è paglierino, che in alcuni prodotti può assumere sfumature verdognole. Gli Ansonica si abbinano bene a spaghetti alle seppioline o ai moscardini, mentre con lo Chardonnay si possono fare accostamenti anche con funghi e vitello, oltre che con il pesce. Il Grillo puo trovare negli involtini di melanzane e le lasagne, ottimi compagni oltre ai soliti pesce spada e pesci alla griglia o gli antipasti e i frutti di mare.
L'azienda di punta di questa denominazione è certamente Tasca d'Almerita, l'unica che è riuscita a distinguersi sia a livello nazionale, che internazionale, con dei vini che hanno conquistato numerosi premi e riconoscimenti, tra cui le menzioni dell'Associazione Italiana Sommelier. Produce molte tipologie di Contea di Sclafani, tra cui lo Chardonnay in purezza di 14,5% vol. Il colore è dorato molto fitto, con una elegante gamma olfattiva di frutti maturi e fiori appassiti. Ben raffinata è la nota di cumino, affiancata da aromi di funghi e di sottobosco. Il palato conferma le senzazioni olfattiva con una struttura potente e molto alcolica che avvolge l'equilibrio sapido e fresco e accompagna la lunga persistenza. Per queste sue caratteristiche se ne consiglia il consumo con piatti strutturati, come il filetto di dentice al tartufo. Sempre lo Chardonnay in purezza è il protagonista dello spumante Almerita metodo Classico, che racchiude le migliori qualità di fragranza, freschezza, sapidità e mineralista dei migliori prodotti spumantizzati italiani come i famosi Franciacorta. In più la terra di Sicilia fornisce al vino una struttura potente, cremosa e di notevole concentrazione tanto da farlo abbinare a piatti molto strutturati come i risotti ai funghi porcini con il caciocavallo locale. Il vino viene maturato per ben 23 mesi sulle fecce. Il Contea di Sclafani Nozze d'Oro invece, sfrutta tutta la gamma varietale autoctona delle coltivazioni siciliane per raggiungere ottimi risultati, eleganti e raffinati, a partire dall'aromaticità dell'Inzolia. È un vino molto minerale, dagli intensi ed eleganti profumi floreali. Anche il palato non delude, con notevole struttura e freschezza. È un ottimo abbinamento per le ostriche.
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