Moscato di Pantelleria Passito di Pantelleria e Pantelleria

La zona vinicola

La zona vinicola che si riferisce a queste tipologie di vino è naturalmente l'isola di Pantelleria, in provincia di Trapani. L'isola conta quasi 8000 abitanti e si trova in posizione più vicina alla costa africana della Tunisia che a quella sud occidentale siciliana.

L'origine dell'isola è vulcanica, e presenta quindi dei terreni che rispondono a queste caratteristiche anche con notevole presenza di acqua calde termali e fanghi curativi come si evince dal lago interno di Venere.

Pantelleria fu probabilmente abitata già dal 5000 avanti Cristo, e subì anche periodi di spopolamento.

I fenomeni eruttivi sono ancora attivi, anche se in forma molto tranquilla, tanto che l'ultima eruzione sembra sia datata alla fine dell'ottocento e altre attività magmatiche sono frequenti sui fondali, con numerosi fenomeni sottomarini tra la costa dell'isola madre e Pantelleria, dovuti all'allontanamento di due differenti e distinte placche.

La presenza di sali minerali e silicio è chiaramente notevole e quindi molto favorevole per la crescita dei vigneti. Il clima è caldo e temperato, ma anche molto ventilato essendo l'isola chiaramente soggetta alle numerose brezze marine.

Il panorama di Pantelleria

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Il vitigno

Il colore del vino L'unico vitigno utilizzato per tutte le tipologie, ad esclusione del bianco generico, è lo Zibibbo, nome che localmente indica il Moscato di Alessandria dal quale si producono i famosi dolci di colore arancione dell'isola. È una varietà che si trova perfettamente a suo agio nei climi caldi del Mediterraneo meridionale, con una buona produttività soprattutto fatta di uve mature. Fornisce dei vini forti e dolci, in cui spiccano profumi di uva e geranio, nonché confettura, soprattutto d'arancia.


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I vini DOC di Pantelleria

Il disciplinare che regola la denominazione di origine controllata per i vini Moscato di Pantelleria, Passito di Pantelleria e Pantelleria è stato riformato recentemente, nel 2011, per riordinare la produzione, con i vini che erano stati già regolamentati dal decreto del 11 luglio1971.

Il disciplinare autorizza la produzione delle tre tipologie nella sola isola di Pantelleria e dal solo vitigno Zibibbo, ad eccezione del Pantelleria generico che può essere tagliato, in tutte le tipologie, per un massimo del 15% con altre uve bianche.

Per il Pantelleria vengono autorizzate le tipologie Moscato spumante, Moscato dorato, Moscato liquoroso, Zibibbo dolce, Passito liquoroso e Bianco anche frizzante.

Le rese massime delle uve non devono eccedere le 10 tonnellate per ettaro in tutte le tipologie.

Le tipologie Liquoroso vengono ottenute per aggiunta di alcol e un parziale appassimento, ed possono essere commercializzate dopo il 1° febbraio.

Per il Passito chiaramente è necessario sottoporre le uve alla tradizionale pratica e commercializzarlo solo dopo il 1° luglio.

I vini sono di colore giallo, che tende all'ambrato. La gamma olfattiva risente chiaramente delle proprietà dell'uva Moscato e il palato è ricco e dolce, e richiama le stesse caratteristiche del vitigno.

Nel Moscato spumante il colore è invece paglierino, con la spuma persistente. Anche il Bianco e il Bianco frizzante hanno colori paglierini, ma qui il palato è secco con tocchi morbidi.

I vini hanno i classici abbinamenti del moscato, e si possono accostare ai dessert, alla pasticceria secca o a quella fresca, sia cremosa che di frutta, e ai formaggi, sia aromatici che erborinati, comunque sia con sapori forti e decisi.


Moscato di Pantelleria Passito di Pantelleria e Pantelleria: Le aziende

La famosa Cantina Florio vinifica un ottimo Passito di Pantelleria dorato con sfumature ambrate, molto aromatico come consuetudine per i vini ottenuti dal Moscato. Uva passa e fichi canditi predominano al naso, mentre la bocca ha un ottimo equilibrio acido-dolce. Da associare alla classica cassata siciliana.

L'azienda Salvatore Murana è certamente protagonista di tutta la gamma dei Pantelleria, a partire dal Passito Martignana, ottimo prodotto di colore ambra scuro e denso. Al naso si aprono i profumi delle albicocche, delle noci, con nocciole seguite dal miele e dal mallo di noce. Il palato rispecchia l'aromaticità del naso, con un bel finale in crescendo. Sicuramente un vino da fuori pasto e da meditazione. Il Passito Khamma è invece un ambra topazio, con ottimi aromi di nocciole e loto, con la classica frutta secca e miele in evidenza. Seguono anche le mele al forno, il cedro e il tabacco rinfrescati da punte di iodio. Il palato è cremoso ma frizzante, fresco e ricco, con un lungo finale persistente per essere accompagnato alla pastiera classica. Il Moscato Turbé veste invece di oro ambrato, con olfatto netto di scorza d'arancia candita, uva passa, crema catalana con un bel finale di macchia mediterranea. La bocca risplende di una bella dolcezza equilibrata da un originale freschezza e sapidità. È un ottimo vino da bere con i formaggi erborinati.

Da Solidea invece un ottimo Passito giallo topazio, ben aromatico e smaltato, con evidenti profumi di confetture d'arancia e albicocche, seguite dall'immancabile profumo di miele. Bocca ben sapida e dolce, con richiamo alla confettura e finale di erbe aromatiche. Per questo vino si sceglie la torta d'arancio e cioccolato bianco.



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