Menfi
L'area in cui si produce il Menfi è posta sulla costa meridionale della Sicilia, e parte ovviamente dell'entroterra, tra le provincie di Agrigento e Trapani, in soli quattro comuni.
I terreni sono di natura calcarea, con forte presenza di ciottoli, che favoriscono il riscaldamento notturno dei vigneti e quindi una maturazione costante di queste varietà meridionali.
Il clima è secco e caldo, temperato, come nella classicità dell'isola, fattori che influiscono in maniera positiva nella crescita delle piante.
Storicamente questa zona è stata sempre vocata alla viticoltura, grazie alla presenza di numerose colonie greche prima, e città romane poi, e alla vicinanza con la civiltà mercantile cartaginese, con la città di Cartagine a poche miglia marine dall'altro lato del Canale di Sicilia.
La coltivazione e la commercializzazione della vite e dei vini oggi è nuovamente protagonista, dopo tanti secoli di oblio, a livello nazionale grazie agli sforzi dei produttori e alle nuove denominazioni di origine controllata approvate in Sicilia, che stanno restituendo una forte identità ai vini locali.
Nella produzione dei vini bianchi di questa denominazione vengono impiegate le varietà dei vitigni Catarratto Bianco Lucido, Inzolia, Grecanico e Chardonnay, affiancati, quando necessario dagli altri vitigni coltivati nella zona.
Il Grecanico, come suggerisce il nome, è di probabile origine greca, forse importato dai coloni dell'antichità. È un vitigno che ha bisogno di particolari attenzioni per esprimere le sue proprietà organolettiche nel vino, del tutto simili a quelle del Sauvignon. Viene molto impiegato nella produzione di ottimi vini secchi e se ne distinguono due differenti varieta molto imparentate fra di loro, il Grecanico Spargolo e il Grecanico Serrato, che stanno ad indicare la diversa consistenza e densità dei grappoli.
- Il Delia Nivolelli si produce nella Sicilia occidentale, nella stessa terra protagonista della produzione del Marsala, sulle colline ad est di Marsala, ad un'altezza di 400 metri circa sul livello del...
- L'Erice DOC si produce a pochi chilometri da Trapani, sule colline circostanti il Monte Erice, di origine tettonica pleistocenica. Qui la zona ha una conformazione particolare, con i suoli che hanno u...
- Il vino di questa denominazione viene prodotto nelle terre caratterizzate dalle continue ma non esplosive eruzioni dell'Etna, il vulcano più attivo e grande d'Europa. Queste continue eruzioni effusive...
- L'area di produzione di questa denominazione è situata nelle omonime isole siciliane, conosciute anche con il nome di Arcipelago delle Eolie.Le isole sono famose per la presenza di due vulcani tra i...
La denominazione Menfi fu istituita dal decreto ministeriale del 1° settembre 1997 per autorizzare la produzione di vini bianchi e rossi nei comuni di Menfi, Sambuca di Sicilia e Sciacca, in provincia di Agrigento e di Castelvetrano, in provincia di Trapani.
Per i vini bianchi le tipologie disciplinate sono il Bianco, il Vendemmia Tardiva, il Menfi Feudo dei Fiori e i monovarietali di tre dei vitigni utilizzati nella vinificazione: l'Inzolia, il Grecanico e lo Chardonnay.
Per il bianco generico i quattro vitigni devono andare a costituire almeno il 75% del vino, mentre nel Vendemmia Tardiva la composizione ampelografica deve essere costituita dallo Chardonnay, dal Catarratto Bianco Lucido e dall'Inzolia in purezza. Il Feudo dei Fiori deve essere invece composto per almeno l'82% da Catarratto Bianco Lucido e Chardonnay.
Le rese massime delle uve sono stabilite tra le 10 tonnellate per lo Chardonnay e le 12 tonnellate per ettaro per le altre uve, ad esclusione di quelle che vengono impiegate per la produzione del Vendemmia Tardiva, che, oltre a dover essere parzialmente appassite, devono avere rese di massimo 5 tonnellate per ettaro.
I vini hanno colore paglierino, con sfumature verdognole o, come nel caso dello Chardonnay, dorate. I profumi sono delicati e fruttati, o floreali per lo Chardonnay, con palato secco che richiama la gamma olfattiva. Possono avere anche la morbidezza gustativa in alcuni casi e naturalmente, nel caso del Vendemmia Tardiva, un gusto marcatamente dolce.
Il Bianco predilige gli antipasti di mare e i fritti di pesce, gli spaghetti con le seppioline e i formaggi semiduri. Per il Grecanico gli abbinamenti sono più delicati, con antipasti di molluschi o crostacei, formaggi molli, spaghetti in bianco alla marinara e pesce al cartoccio, mentre per il Feudo dei Fiori possiamo in alternativa abbinarlo anche agli spaghetti con le vongole e i pesci alla brace. Lo Chardonnay predilige piatti più saporiti come pesce alla brace o spaghetti ai frutti di mare; per l'Inzolia invece l'associazione gastronomica torna ai molluschi e ai crostacei, o ai formaggi molli e alla pasta in bianco ai frutti di mare. Con il vendemmia tardiva gli abbinamenti sono i classici cannoli siciliani, la pasticceria secca, la cassata e i formaggi erborinati.
Le Cantine Barbera vinificano lo Chardonnay in purezza per produrre il Piana del Pozzo, un ottimo vino di colore giallo dorato, con bei profumi intensi di timo, salvia, cedro, ananas e melone che aprono a una mineralità sostenuta e finiscono con le erbe aromatiche. Il palato è strutturato ed elegante, con un finale lungo e una solidità sapida ed equilibrata. Si abbina volentieri alla pasta ai frutti di mare, ma anche con il pomodoro semplice e basilico. Produce anche il Bianco Inzolia in purezza, con una bella complessità nella gamma olfattiva sostenuta da una brillante mineralità. I profumi sono floreali ed aromatici, con mentuccia, salvia e timo in evidenza, prima di tocchi fruttati di frutti tropicali. Il palato richiama le mineralità del naso, con un bell'equilibrio sapido-fresco, che lo abbina a molti piatti con le melanzane o a pesci decisi come il pesce spada. Apprezza anche accostamenti con piatti a base di pomodoro.
COMMENTI SULL' ARTICOLO