Mamertino di Milazzo

La zona vinicola

La denominazione del Mamertino di Milazzo comprende tutta la provincia di Messina, differenti tipi di suolo che caratterizzano i vini. L'Etna è comunque fondamentale nello sviluppo delle viti in questa zona che può essere divisa in due differenti aree, geograficamente ad est e a nord della provincia. A settentrione la natura del terreno è caratterizzata da presenze flyschoidi pelitico-arenacei e dalla costruzione antropologica di numerosi terrazzamenti, con differenti gradi di erosione dell'ambiente che viene così modellato a volte con rilievi aspri e a volte con rilievi dolci.

Nel settore orientale invece il vulcano incide maggiormente nella composizione dei terreni, con maggiore presenza di silicio e sali minerali, e un ambiente composto da rilievi più dolci che ne evitano la costruzione dei terrazzi per la coltura dei vitigni.

Il clima della zona è leggermente diverso da quello del resto dell'isola, più mite, ma anche caratterizzato da una piovosità più intensa e maggiore, per cui la potatura delle viti risulta più incisiva per mantenere la giusta qualità negli aromi.

Sembra che la vite fosse coltivata in quest'area già da epoche più antiche alla colonizzazione dei Fenici e dei Greci, e grazie agli elementi nutritivi forniti dalle attività vulcaniche, i vini possedessero già un eleganza e degli aromi del tutto particolari, tanto da essere ritenuti ai tempi dei Romani, i vini da festeggiamenti e celebrazioni dei più alti rappresentanti dello Stato.

Anche Giulio Cesare ne fa riferimento nei suoi scritti proprio in occasione dei festeggiamenti per il suo terzo consolato.

Il vino veniva inoltre descritto come eccelso anche da Plinio e Strabone.

Il panorama

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I vitigni bianchi

I vignetiPer la produzione dei vini bianchi sotto la denominazione Mamertino di Milazzo vengono utilizzati i vitigni delle varietà Catarratto, Grillo e Inzolia.

Il Catarratto è la varietà dominante in Sicilia, la seconda per estensione in Italia, e si divide in due sottovarietà, il Catarratto bianco comune, più produttivo e quindi maggiormente utilizzato, e il Catarratto Bianco Lucido, certamente di qualità maggiore, che viene però usato quasi esclusivamente nella provincia di Trapani. I vini forniscono una buona acidità e gamma aromatica, ma è importante tenere sotto controllo le rese elevate, in modo da non diluire troppo queste qualità.


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Il Mamertino di Milazzo DOC bianco

La denominazione di origine controllata Mamertino di Milazzo nasce dal decreto ministeriale del 3 settembre 2004 ed autorizza la produzione di vini bianchi e rossi, anche nella tipologia Riserva, in una ventina di comuni della provincia di Messina.

Per quanto riguarda la vinificazione dei bianchi, questa deve essere ottenuta da almeno il 45% di Catarratto e il 25% di Grillo e Inzolia. Per le eventuali percentuali residue, quando esistenti, si utilizzano gli altri vigneti normalmente utilizzati nella provincia.

È prevista, oltre al Bianco generico e al Bianco Riserva, anche la tipologia con due vitigni composte dal Grillo e Inzolia. Le rese massime delle uve sono fissate comunque per tutte le tipologie a 11 tonnellate per ettaro. Il bianco, per avere diritto alla menzione riserva in etichetta, deve maturare in legno per non meno di 24 mesi, con data di riferimento stabilita al 1° novembre successivo alla raccolta delle uve.

I vini hanno tutti un colore paglierino con sfumature verdoline, che nel riserva assumono invece i toni ambrati. I vini hanno caratteristiche fruttate e secche, ad eccezione del Riserva che può assumere i profumi del passito e che in bocca può variare dal secco al dolce passando dall'amabile.

Sono ottimi vini per gli abbinamenti con i piatti saporiti siciliani, come il pesce spada alla siciliana con pachino ed erbe, la pasta con le sarde o gli involtini di melanzane. Per il secco Grillo Inzolia si va su abbinamenti con crostacei e molluschi, oltre che piatti di pesce e sarde.

Per il Riserva invece gli abbinamenti sono nettamente diversi e si sceglieranno i dessert e la pasticceria secca o cremosa siciliana, ma anche piatti salati come il salmone affumicato, il pate di fegato e i formaggi piccanti.


Le aziende

La Casa Vinicola Grasso vinifica il Mamertino di Milazzo Bianco con il 50% di Catarratto, il 40% di Grillo e il 10% di Inzolia per ottenere un vino luminoso e dorato, dagli aromi vegetali e fruttati alla nespola, all'ananas, con tocchi di biancospino. Il palato risulta morbido e fresco, con un retrogusto tostato e un bel finale sapido. Viene fatto maturare sei mesi in botte prima di incontrare gli spaghetti al nero di seppia.

L'Azienda Agricola Vasari invece vinifica un ottimo Mamertino di Milazzo Bianco che si veste di paglierino con riflessi verdolini. Il naso esprime i profumi della frutta secca, tostata, con toni aromatici vegetali appena accennati di gelsomino e un tocco di miele, prima di esprimere i sentori fruttati dell'ananas e delle pasca bianca. Il palato fresco, richiama la gamma olfattiva equilibrandola con la giusta sapidità e un'accentuata acidità. Ottimo vino per la pasta con i molluschi o le sarde, ma anche con pesci saporiti alla griglia come lo spada.




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