Piemonte

La zona vinicola

L'area di produzione del Piemonte DOC è vastissima e abbraccia quasi interamente le province di Alessandria, Asti e Cuneo, con una diversita di suoli e terreni che però possono tutti far riferimento all'orogenesi del Piemonte, nato dalla sollevazione del fondale marino della Tetide, antico bacino marino preistorico, dovuto allo scontro tra le placche africana ed europea.

Le rocce erano costituite da crosta sialica ricoperta da sedimenti provenienti dalle terre emerse con la maggior parte dei sedimenti che finirono nell'oceano per accumularsi.

Il clima continentale, segue le variazioni microclimatiche da zona a zona.

Il Piemonte DOC Cortese

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I vitigni

Piemonte Cortese I vitigni utilizzati per la produzione del Piemonte DOC nelle sue varie tipologie sono il Cortese, lo Chardonnay, il Pinot Grigio, Bianco e Nero e il Moscato Bianco.

Il Pinot Nero viene utilizzato nella produzione di spumanti, come nella migliore tradizione classica proveniente dalla Champagne.


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Alto Monferrato. Gavi, Acqui, Ovada, Colli Tortonesi

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Il Piemonte DOC bianco

La denominazione di origine controllata Piemonte nasce con il decreto ministeriale del 22 novembre 1994 per autorizzare la produzione di numerose tipologie di vini bianchi, rossi e rosati in più di cento comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo.

Anche le tipologie introdotte sono numerose e dipendono sia dal vitigno che dalla vinificazione, con una base ampelografica molto ampia dai vitigni di Cortese, Chardonnay, Pinot Grigio Bianco e Nero e Moscato Bianco.

Il Piemonte Cortese e Chardonnay devono avere i vitigni menzionati in etichetta per almeno l'85% dell'assemblaggio, a cui possono concorrere, per la restante parte, gli altri vitigni a bacca bianca.

La denominazione Piemonte Moscato e Piemonte Moscato Passito è ottenuta dal vitigno Moscato bianco per il 100%.

Senza alcuna menzione il vino è spumante ottenuto dai vigneti di Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero.

Il vino Piemonte che reca sull'etichetta i vitigni Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero, deve avere nel taglio i rispettivi vitigni per almeno l'85%.

Fanno parte della denominazione Piemonte anche le tipologie Piemonte Cortese dei vini a Doc Cortese dell'Alto Monferrato, Cortese di Gavi, Colli Tortonesi Cortese e Monferrato Casalese, Piemonte Chardonnay dei vini a Doc Langhe Chardonnay, Piemonte Moscato e Piemonte Moscato Passito, e i vini a Doc e Docg Asti, Loazzolo, tutti purché rispondano ai requisiti del disciplinare.

La denominazione Piemonte con la specificazioni del vitigno Cortese e Chardonnay può essere utilizzata per elaborare i vini spumanti, e la spumantizzazione effettuata con il metodo della fermentazione in autoclave o in bottiglia, con l'esclusione di qualsiasi aggiunta di anidride carbonica. L'invecchiamento del Moscato Passito deve essere di un anno.

Il Piemonte Spumante Pinot bianco, Piemonte Spumante Pinot Grigio e Piemonte Spumante Pinot nero hanno colore giallo paglierino, con odore fruttato e sapore sapido. I Pinot sono ottimi in aperitivo, con i dessert o i dolci, ma anche con gnocchi alla bava, rane fritte e in umido e piatti leggeri di pesce.

Il Piemonte Cortese ha colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore delicato e persistente. Il palato è fresco e secco. Riso in insalata per lui, insalata russa, formaggi a pasta molle e cipolle, mentre per la versione Spumante meglio il pesce o in aperitivo.

Nel Piemonte Chardonnay tranquillo il colore è sempre paglierino chiaro con sfumature verdognole. Il suo odore è leggero, con sapore secco, vellutato, morbido e armonico. Da degustare con risotti alle erbe, piatti a base di pesce o uova e insalata di ovoli, anche per la tipologia Spumante.

Il Piemonte Moscato nel colore è paglierino o giallo dorato più o meno intenso. L'odore ha il profumo caratteristico dell'uva moscato, e il sapore dall'aroma caratteristico è talvolta frizzante. Ottimo fuori pasto o con il budino piemontese.

Nel Piemonte Moscato Passito il colore giallo oro tende all'ambrato più o meno intenso. L'odore ha un profumo intenso, complesso, con sentore muschiato caratteristico dell'uva moscato. Al sapore si presenta dolce, armonico, vellutato e aromatico. Il titolo alcolico totale minimo deve essere di 15,5% vol. In abbinamento con gli amaretti o in meditazione.


Le aziende

La Montagnetta ha il Piemonte Chardonnay Pian d'La Dus giovane e fresco, con aromi di mughetto, fiori di campo, limone, pere ed erbe aromatiche. Di piacevole beva e buona struttura, incontra il rotolo al crescione con scalogno.

La Spinetta produce l'eccellente Moscato Oro Passito con freschi aromi agrumati e floreali. Il gusto molto equilibrato, dolce, con forte sapore ancora di pesca, molto lungo. Per lui abbinamento con il murianengo. Anche il suo Chardonnay Lidia è di gran pregio, con mela, pompelmo e pesca bianca in evidenza, su fondi minerali e di rovere. Corposo, per il merluzzo con patate e acciughe.

Dalle Tenuta Cisa Asinari un Moscato Passito L'Altro Moscato dalla marcata dolcezza, con i sentori di uva passa, fiori secchi e frutta candita.

Maresco anche punta sul Moscato Passito Passì Scaprona dal giallo dorato intenso e i profumi di mela gialla, pesca e mandorle. Il gusto dolce è avvolgente, da accostare alla torta di mandorle.

Pio Cesare ha uno Chardonnay L'Altro lineare, con fiori e frutta bianca e acidità in bocca. Per l'insalata di nervetti.

Dai Poderi Bertelli invece un grande Chardonnay Giarone in purezza di un fantastico verdolino vivo. La gamma olfattiva è cremosa, elegante con tostatura e pompelmo. Il palato di notevole struttura ha una rinfrescante trama acida supportata da ben 15% vol. Un vino aristocratico per il petto d'anatra con crema acida.

Ancora un altro gran vino per questa denominazione, stavolta il Piemonte Moscato d'Autunno di Sarocco, con i cinque grappoli conquistati negli anni passati. Aromatico e fine, dal giallo paglierino cristallino. Ampio al naso, ricco di profumi agrumati, menta, citronella e mela golden. Il palato è dolce e fresco, minerale e lunghissimo. Ha tutto il sapore del vitigno, abbinato in tavola con la torta di mele sormontata dalla gelatina d'uva.

Per il risotto alla zucca scegliamo lo Chardonnay di Cascina Stella, burrosi lieviti e frutta gialla sorretti da sapidità e acidità.

Non potevano mancare le Cantine Gancia con un Piemonte Brut Carlo Gancia Riserva del Fondatore Millesimato di prim'ordine, da un equilibrato assemblaggio del 50% di Chardonnay e Pinot Nero. I riflessi sono dorati e il perlage perfetto. Il naso è complesso, in evoluzione, con mela cotogna, pompelmo, e via via frutta secca, erica e nocciola tostata. Passa 30 mesi sui lieviti prima di essere degustato per aperitivi importanti.

Per la Cascina Ferro un altro grande Chardonnay Realtà di 13% vol, verdolino. Delicati aromi di marzapane, pistacchio e nocciola sono supportati dalla buona struttura e la beva piacevole del retrogusto amarognolo e leggermente acido. Ottimo per gli scampi.

Ancora un eccellente spumante Brut da Castello di Nieve. Metodo Classico, fragrante, con aromi di lieviti e frutta fresca. Morbido per i gamberi in padella.

Coppo vinifica lo Chardonnay paglierino verdolino con risultati di alta qualità. Mela golden, agrumi canditi, erbe aromatiche ed un palato fresco, fine. Castelmagno di media maturazione in abbinamento. Il suo Brut Riserva spumante invece ha l'80% di Pinot Nero a il 20 di Chardonnay, per un colore dorato e ampio naso tostato, di crema inglese e limone candito. Rotondo, morbido e con la giusta acidità per un retrogusto tutto di nocciola. Va accordato con il branzino alla griglia.




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