La Bordolese
La bottiglia in vetro come contenitore per il vino dovette attendere molto tempo prima di essere usata. In realtà fino a che nel cinquecento i maestri di Murano iniziarono ad avviare una discreta produzione a prezzi più contenuti. Da allora lentamente la bottiglia iniziò a prendere il sopravvento sulla terracotta e sul legno, utilizzati per le anfore e le botti per trasportare grosse quantità di vino. A tavola il vino veniva invece servito alla mescita utilizzando delle brocche in metallo o terracotta.
Il vetro era costoso e molto fragile, poco adatto ai trasporti rudimentali dell'epoca.
La bottiglia di oggi non è più un semplice contenitore, ma assume forme e colorazioni particolari studiate appositamente per le esigenze del liquido che devono contenere. Le diverse forme delle bottiglie di vino in particolare, sono studiate per rendere funzionale la bottiglia secondo le caratteristiche proprie di ogni tipologia di vino. Cosi si hanno le bottiglie adatte allo spumante, quelle per i vini bianchi secchi e leggeri, quelle per i vini dolci, per i rossi giovani o invecchiati e cosi via. Ognuna di queste bottiglie viene quindi progettata per rispondere ai problemi di conservazione che si possono presentare, problemi diversi a seconda della tipologia di vino.
Generalmente i problemi nella conservazione sono rappresentati dalla luce, dalle precipitazioni cristallizzate degli elementi naturalmente presenti nel vino, dai depositi o dalle eventuali pressioni.
Quindi le bottiglie non cambiano forma per un semplice vezzo del produttore, ma per rispondere a dei requisiti essenziali per la perfetta conservazione e il perfetto servizio in tavola.
La bottiglia infatti non solo deve proteggere il vino nel suo periodo di ferma in cantina, nel trasporto e in un tutti gli spostamenti che deve comunque subire normalmente, ma deve essere anche funzionale al servizio, in modo da evitare il più possibile il versamento di quegli elementi naturali che naturalmente si formano nel bicchiere del nostro ospite o peggio ancora di un cliente di un ristorante dove stiamo prestando servizio.
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La bottiglia bordolese, come si intuisce chiaramente dal nome, è stata pensata e realizzata a Bordeaux per contenere i vini della zona, rispettando i requisiti richiesti. Non molto spessa, di diametro tra i 6 e mezzo e gli 8 centimetri, è una bottiglia alta circa 30 centimetri con due caratteristiche principali per risolvere i problemi generati nei vini della zona, che poi in realtà problemi non sono.
La bottiglia è studiata per trattenere al massimo i depositi all'interno, depositi che in questi vini si formano naturalmente. Il fondo, con il centro conico molto pronunciato, serve a distribuirli e ad aggregarli tra loro sui lati, in modo che restino compatti e stretti tra il cono e il bordo.
La spalla, la parte tra il corpo e il collo, è molto pronunciata in modo da trattenere invece quei depositi che sfuggono alla prima soluzione.
La colorazione verde scuro infine evita la penetrazione della luce che favorisce le precipitazioni tartariche. I vini di Bordeaux sono generalmente prodotti da Cabernet Sauvignon, Merlot, ed altre uve che producono numerosi depositi e per questo necessitano di una bottiglia di questo tipo.
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