Curiosità vino bianco
Il principale problema che si pongono gli appassionati di vino riguarda la conservazione di questo nelle bottiglie nel momento in cui vengono acquistate. Per evitare che il vino si rovini, è necessario essere in possesso di una cantina, che permetta di trovarsi a disposizione delle giuste condizioni affinchè non venga compromesso il contenuto dei recipienti e consentendo così il loro sviluppo. Purtroppo, però, non tutti sono forniti di una cantina ma esistono delle semplici, che se eseguite correttamente garantiscono la perfetta sopravvivenza del vino nelle bottiglie per qualche anno anche senza l’apposito locale. Inoltre esistono dei vini in commercio che possono essere anche degustati al momento dell’acquisto, come nel caso dei vini bianchi. Infatti, la maggioranza dei vini a bacca bianca può essere apprezzata subito dopo l'acquisto, quando sono ancora freschi,
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prosegui ... , profumati e fruttati. Un gran parte di questi, per esempio, perde il proprio carattere di freschezza e di fruttato e le sue proprietà peculiari, tra cui affascinante aromaticità, appena dopo sei mesi dal rilascio nel mercato..L'ossidazione rappresenta uno dei pericoli più rischiosi per quel che riguarda la conservazione del vino. Questo rischio diventa reale nel momento in cui l'ossigeno ha un contatto con il vino per un tempo alquanto lungo. Un ruolo importante è svolto, oltre che dalla bottiglia, soprattutto dal tappo e dal materiale con cui è fatto. Il tappo di sughero, infatti, permette con il la sua consistenza elastica, di adattarsi alla forma della bottiglia. Causa principale dell'ossidazione del vino è proprio il restringimento dell'accessorio che finge ds chiusura del contenitore della bevanda. Questo restringimento è causato da una mediocre presenza di umidità. Una soluzione al problema dell’ossidazione può essere il mantenimento in posizione orizzontale della bottiglia di vino, in modo tale da far proseguire il contatto tra vino e sughero, il quale bagnandosi evita il restringimento. Altro problema da affrontare è la temperatura: il ruolo di questa nella conservazione del vino è determinante sia per quel che riguarda l'ossidazione sia perchè il quantitativo di aria che puà arrivare a contatto con la bevanda dipende anche dalla temperatura. Vediamo quali sono le conseguenze della temperatura, a seconda che essa sia calda o fredda. Nel primo caso, ovvero in presenza di temperature elevate, queste hanno l'abilità di far diradare sostanze liquide, tra cui il vino, e l'aria che entrerà nella bottiglia verrà spinta verso l'esterno. In caso di temperatura fredda, invece, siamo in presenza di un restringimento delle sostanze liquide. le quali invece di spignere l'aria verso l'esterno, la attireranno all'interno del contenitore del vino e ciò causerà, dunque, l'ossidazione. È importante sapere anche che, sempre a causa della temperatura, quando la massa si espande, potrebbe uscire dalla bottiglia non solo aria, ma anche vino il quale permetterà all’aria di entrare nel momenti in cui il vino si contrarrà di nuovo per effetto del raffreddamento. Dalla temperatura dipendono anche i tempi di maturazione del vino: le temperature alte comportano un velocizzarsi dell'affinamento, mentre le temperatura fredde la maturazione avviene nel modo più giusto.
Quando la temperatura si abbassa vertiginosamente e improvvisamente ci si può trovare dinanzi a seri problemi come , ad esempio, una precipitazione di tartrati, soprattutto se questa scende al di sotto dei 6 °C. La precipitazione di tartrati è un problema che riguarda soprattutto i vini bianchi e può compromettere più l'estetica del vino che le sue qualità.
La giusta temperatura di servizio del vino si dovrebbe aggirare intorno ai 10° e i 16°C e deve mantenere una certa stabilità. Nel caso in cui, invece, le temperature fossero troppo alte, fino ad arrivare ad un superamento dei 25°C, le qualità e le caratteristiche organolettiche del vino potranno essere seriamente compromesse. Infine, la conservazione del vino dipende anche dalla luce. Quale può essere l'importanza che riveste questo fattore all'interno della conservazione del vino? innanzitutto è giusto sapere che questa può comprometterne inesorabilmente il gusto. Questo avviene sopratutto se i vini, tra cui i più interessati sono i bianchi e lo spumante, vengono imbottigliati in contenitori privi di colore oppure poco colorati. La questione può essere tranquillamente risolta coprendo la bottiglia con della carta di alluminio. Infine, abbiamo il problema inerente l'umidità: se il vino viene conservato in un locale caratterizzato da un clima secco ci si può trovare dinanzi al restringimento del sughero; se, invece, siamo in presenza di un locale umido avremo il problema delle muffe che provocheranno dei pessimi odori. Non tutti sono provvisti di una cantina e, quindi, ci si deve arrangiare con un "fai da te". L'importante è seguire alcune regole, come il luogo in cui disporre di una cantina casalinga e si sconsiglia vivamente la cucina, che solitamente è una delle stanze più calde di un abitazione, è preferibile evitare vani con temperature umide. Una cosa positiva sarebbe quella di conservare le bottiglie di vino in delle casse di legno o in alcune scatole fatte di cartone.
Come è risaputo, il vino a bacca bianca ha un livello di acidità superiore rispetto al vino rosso, ma in compenso hanno una quantità di tannini inferiore e questo, quindi, comporta una sensazione di astringenza akquanto bassa Essendo leggermente acidi, i vini bianchi vengono serviti a temperature basse in modo da renderli più dolci. La temperatura più adatta per questi vini si aggira intorno ai 10° C e i 14° C. I vini bianchi giovani verranno serviti ad una temperatura pari a 10° C; i vini meno aromatici, invece, verranno serviti ad una temperatura pari a 12° C. I vini bianchi maturi, che vengono sottoposti ad un periodo di invecchiamento per alcuni anni, vengono serviti ad una temperatura più elevata pari a 12° C e i 14° C. Nel caso in cui il vino bianco venisse servito a temperature più alte, le sue qualità inneretnti la dolcezza verranno sentite maggiormente da coloro i quali ne andranno poi a degustare il sapore. La temperatura di servizio del vino è un aspetto fondamentale che consente di apprezzare le sue qualità organolettiche in modo appropriato. La tabella che segue riassume le temperature di servizio per le varie tipologie di vini.
• Bianchi giovani 10° - 12° C
• Bianchi maturi 12° - 14° C
• Spumanti dolci e aromatici 8° C
• Spumanti "metodo Charmat" 8° - 10° C
• Spumanti "metodo Charmat lungo" 10° - 12° C
• Spumanti "metodo classico senza anno" 8° - 10° C
• Spumanti "metodo classico millesimati" 10° - 12° C
• Passiti e Vini Dolci 10° - 18° C
• Fortificati o Liquorosi 10° - 18° C
Degustare i vini bianchi è molto più semplice di quella dei rossi, in quanto l’equilibio in questo caso dipende solo da due fattori: l’acidità e la morbidezza. Un vino bianco deve essere limpido e brillante, chiaro e trasparente. Rivela tutte le impurità e velature. Attraverso una giusta illuminazione si potrà constatarne, dunque, la limpidezza, che potrà essere descritta con termini quali: melmoso, cristallino, torbido, opalescente, trasparente, limpido, brillante. La superficie dovrà essere esente da impurità, solo allora si potrà dire che il vino è luminoso, lucente, scintillante, cangiante. Nel caso in cui la lucentezza fosse assente, verranno utilizzati termini come opaco o spento per indicare lo stato del vino. L’intensità dei colori del vino è molto varia e ciò dipende dai vitigni, dalle tecniche di pressatura e di vinificazione. Un vino bianco, molto secco e molto pallido, quasi incolore, proviene da una vinificazione decisamente tecnologica. Un vino più corposo è il frutto di una conservazione in fusti di legno. La tinta dei vini bianchi può variare da incolore a brunello, la cui componente principale è il colore giallo. Nella parte iniziale della vita di un vino bianco un elemento blu, sommato al giallo, può dare riflessi verdi, determinando colori come il giallo citrino, il giallo verdolino, il giallo paglierino. Tali riflessi sono ben visibili nel momento in cui il vino viene versato e nel bicchiere. Con il trascorrere del tempo, il vino bianco assumerà una tonalità dorata. Le tinte saranno allora definite con termini quali giallo oro, topazio e oro antico. Verso la fine della vita del vino, il bruno prenderà il sopravvento e si avranno colori come tonalità ruggine, ambra e mogano, che indicheranno un avanzato stato di decadimento della bevanda alcoolica. Fattore molto importante e determinante per una giusta degustazione di un vino è l’odorare. Solitamente ci si aspetta che il vino bianco sia aromatico, perciò si presterà attenzione a ciò che percepiamo attraverso l’olfatto e per descrivere ciò utilizzeremo termini quali: tenue, intensa, discreta, pronunciata, moderata e profumata.
Con il termine espressivo si indica sia la buona intensità sia la gamma aromatica complessa.
Quindi, finezza armonia e complessità degli aromi verranno valutati contemporaneamente. In una fase successiva, sempre inerente l’analisi olfattiva, si potranno identificare gli odori specifici, o almeno le famiglie di odori. Altro punto essenziale per la degustazione dei vini bianchi, è l’assaggio, che si sviluppa secondo due criteri: l’acidità e la morbidezza. Per quel che riquarda l’acidità di può dire di essa che apporti freschezza rendendo il vino dissetante, infatti, l’anidride carbonica presente nel vino rafforza il tasso di acidità con un lieve pizzicore che è possibile avvertire sulla lingua nel caso in cui stessimo degustando un vino effervescente, spumante o semplicemente frizzante. Per poter indicare questa tipologia di vino utilizzeremo termini, quali: vivo, nervoso o fresco. L’acidità non deve però eccedere, altrimenti, il vino sarà troppo verde, duro, pungente, acre o addirittura spigoloso. In caso contrario, e cioè in assenza di acidità, il vino sarà piatto, inspido e senza corpo. Se l’acidità prevale, il vino sarà dolciastro, cremoso, sciropposo, molle o pesante.