Montescudaio
L'area di produzione del Montescudaio riguarda la zona pedecollinare a sud di Pisa, zona particolarmente ricca di argille e altri materiali di origine pleistocenica.
Queste colline hanno altitudini massime di 200 metri circa, e sono ricche di sedimenti fossili marini e limo, dovute alle alluvioni, con presenza di sabbie.
Il clima è temperato, con una buona ventilazione.
Nella produzione dei vini bianchi vengono impiegati principalmente i vitigni delle varietà Sauvignon, Chardonnay, Vermentino e Trebbiano Toscano.
Il Sauvignon fu qui importato durante gli anni settanta, conseguentemente alla moda scoppiata in tutto il mondo per gli ottimi vitigni francesi. È una delle varietà migliori esistenti al mondo, molto aromatica e fragrante, protagonista di molte delle produzioni migliori, soprattutto in Francia. Il suo nome completo sarebbe Sauvignon Blanc, per distinguerlo da altri tipi di Sauvignon (Jaune, Noir, Rosé), ma ormai, dato l'importanza della sua varietà bianca, questa distinzione non viene più applicata, riconoscendo perfettamente la sua identità. La tipicità dei suoi aromi particolari viene attribuita alla presenza di metossipirazine, che conferiscono i caratteristici profumi erbacei, di muschio, frutti verdi e ortiche che si sviluppano al meglio quando le viti vengono coltivate su terreni non troppo pesanti. Nei terreni adatti gli aromi sono tra i più aromatici e rinfrescanti al mondo, tanto che invecchiamenti in rovere potrebbero addirittura coprirli e rovinare l'entusiasmo che questi vini possono creare. I grandi vini Sauvignon in purezza vanno generalmente bevuti giovani, anche se in particolari condizioni si possono raggiungere invecchiamenti fino ai 15 anni.
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La denominazione di origine controllata Montescudaio è stata istituita dal decreto ministeriale del 25 ottobre 1999 per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei territori comunali di Montescudaio, Casale Marittimo, Santa Luce, Castellina Marittima, Riparbella, Guardistallo e Montecatini Val di Cecina, tutti in provincia di Pisa.
Per la produzione di vini bianchi sono autorizzate le tipologie Bianco e Vin Santo e i monovarietali Chardonnay, Vermentino e Sauvignon.
Le basi ampelografiche dei vini devono rispondere alla percentuali di minimo l'85% del vitigno indicato in etichetta per i monovarietali; di un utilizzo di almeno il 50% di Trebbiano Toscano per il Bianco e il Vin Santo.
Le rese massime delle uve devo corrispondere a 11 tonnellate per ettaro nel caso della produzione del bianco e a 10 tonnellate per ettaro nelle altre tipologie.
L'appassimento anche in locali specifici delle uve impiegate per produrre il Vin Santo può protrarsi fino al 31 marzo, e la commercializzazione deve avvenire non prima dei quattro anni.
I vini prodotti sotto questa denominazione hanno colore paglierino che nel caso del Vin Santo può essere anche dorato o ambrato, come nella tipicità di questi vino. I profumi che si possono percepire sono molto variabili nelle varie tipologie. Più fruttati nel bianco e nel Vermentino, assumono toni più delicati nello Chardonnay e nel Sauvignon, mentre nel Vin Santo si fanno più intensi e aromatici, con i classici sentori di miele e fieno. Sono vini piuttosto secchi, con il Vin Santo che viene prodotto anche in versione Amabile.
Si possono abbinare con una ampia varietà di piatti. Per il Bianco potremmo scegliere tra gli antipasti a base di uova alle insalate di mare o le cieche alla pisana. Per lo Chardonnay i piatti più indicati sono quelli delicati, antipasti di mare e pesci con salse leggere. Nel Vermentino invece gli accostamenti sono più ampi e riguardano i crostacei, i molluschi ma anche le carni bianche e i formaggi non stagionati, magari dal gusto delicato. Il Sauvignon richiede piatti più decisi e aromatici, mentre per il Vin Santo gli accostamenti sono i classici.
Tra le aziende una delle più reputate è la Fattoria Poggio Gagliardo, che con attente vinificazioni produce una vasta gamma di buon i vini anche Montescudaio. Tra i migliori c'è lo Chardonnay Vignalontana, in purezza, di un bel color oro. Il naso esprime eleganti sensazioni di iris e ginestra, seguite dai tocchi della frutta esotica e della vaniglia. Il palato è minerale e fresco, ben solido ed equilibrato dopo un'attenta maturazione in legno. Da provare con il carpaccio di branzino.
Il Vermentino Linaglia, tagliato con il 1o% di Sauvignon e il 5% di Chardonnay, è una spanna più sotto, paglierino con sfumature verdognole. Ottimo naso, con profumi floreali di campo, pesca e cedro. Al palato compare un intenso tocco aromatico, supportato da un corpo medio. Un buon vino da associare agli spaghetti alle vongole.
Il Podere La Regola produce il Montescudaio Bianco Lauro con il 50% di Vermentino, il 30% di Sauvignon e il 20% di Chardonnay. Il risultato è un bel colore paglierino con riflessi oro, e belle note mature e cremose al naso. Sfilano la crema pasticcera, le pesche e le albicocche mature, e il fresco mandarino. Anche il palato è cremoso, con un bel finale di vaniglia. Ideale per il pollo alle mandorle. Il Bianco Steccaia invece è composto dal 70% di Vermentino e il 30% di Sauvignon, per un naso tutto incentrato sulle erbe aromatiche e il pompelmo, con bei toni speziati di pepe bianco e macchia mediterranea. Molto aromatico anche in bocca, con un buon equilibrio e una discreta persistenza. Un ottimo vino per i risotti ai frutti di mare.
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