Uva biologica
È abbastanza difficile dare un'indicazione di uva biologica in quanto sia la normativa italiana che quella europea sono molto vaghe e imprecise al riguardo indicandola come un generico prodotto con certificazione biologica. Ancor meno si può dire del vino biologico per cui non esiste alcuna normativa europea o nazionale e quindi ci si affida ad un generico vino ottenuto da uve da agricoltura biologica, lasciando la certificazione biologica alle sole uve.
Fortunatamente esistono organismi di controllo per le aziende che vinificano in biologico con controlli sulla cantina e l'imbottigliamento. Ci si affida quindi alle etichette e alle certificazioni non avendo però delle linee guida nazionali ben stabilite.
Il vino biologico quindi per legge non esiste ma molti articoli e guide ne parlano come se fosse una definizione legale dell’enologia. In realtà ci si affida alle aziende e ad alcuni disciplinari che indicano esplicitamente il vino biologico anche se questo legalmente non esiste.
La confusione è alimentata anche dal Ministero delle politiche agricole che riconosce alcuni di questi disciplinari senza però una struttura base legale. Tutto si basa sulle norme in agricoltura biologica del regolamento CEE 2092/91.
Ci sono comunque dei disciplinari che indicano quali sono le pratiche consigliate, quelle autorizzate e quelle invece vietate.
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Quando si parla di uve e vino biologico quindi si parla di una navigazione a vista dove le singole regioni sono chiamate in causa. Le più attente prevedono nei loro disciplinari delle normative precise per indicare questo tipo di coltura e vinificazione, mentre quelle meno disciplinate lasciano alle aziende ampia libertà, confidando negli organismi di controllo privati che non sempre però si segnalano per trasparenza.
Molta incertezza riguarda i vecchi disciplinari non aggiornati che non includono le innovazioni dell'enologia negli ultimi venti anni, dove i problemi ambientali e biologici sono diventati parte integrante della società. Molti di questi disciplinari nulla dicono sull'utilizzo delle sostanze in sostituzione dei solfiti ad esempio. Le aziende interessate possono comunque chiedere l'intervento0 degli organismi di controllo per autorizzare nuove pratiche non ancora incluse nei disciplinari, ma in Italia i tempi burocratici sono spesso piuttosto lenti e questo rappresenta delle limitazioni sostanziali mentre in altri paesi come la Francia la vinificazione biologica è già una realtà.
In Italia per il momento ci si accontenta di navigare a vista senza grandi differenze tra prodotti biologici e non.
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