Nebbiolo d'Alba
La città di Alba è una località situata nella regione del Piemonte rinomata come centro enogastronomico, questa è, infatti, la capitale del tartufo bianco, posta al centro del territorio di produzione dei vini Barolo, Barbaresco, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo: ossia dei rossi più pregiati dell’Italia nord-occidentale. La città di Alba è una zona ricca di ristoranti e cantine, è quindi un vero paradiso per chi ama il turismo enogastronomico. La denominazione Nebbiolo, oltre ad inidicare un vino, indica anche un vitigno presente nella gran parte dei vini rossi piemontesi. L’origine del nome potrebbe fare riferimento al periodo della raccolta delle uve, ovvero ottobre, momento in cui appaiono le prime nebbie. Altri invece ritengono che si chiami in questo modo a causa dello strato pruinoso che riveste i chicchi, annebbiandone i colori. Il Nebbiolo venne nominato solo nel XIII secolo, quando venne classificato come vitigno pregiato. Nel 1600 venne richiesto dalla nobiltà piemontese. Nell’Ottocento il Nebbiolo assume le sue caratteristiche di vino secco, corposo e adatto all’invecchiamento. Ciò accadde anche per merito dei francesi che diedero un grande contributo all’evoluzione qualitativa del vino. Esistono tre varianti di Nebbiolo: lampia, Michet e rosè. La tipologia più diffusa è la lampia, che presenta un vitigno con foglie medie o grandi e grappoli allungati; il michet ha invece un grappolo raccolto che per le sue piccole dimensioni prende il nome di micot; il rosè, infine, è una varietà quasi del tutto abbandonata.
In due aree del Piemonte il nebbiolo origina ben dodici vini, sia DOC sia DOCG. Al nord produce: Carema, Gattinara, Boca, Bramaterra, Fara, Ghemme, Sizzano, Lessona. A sud: Barolo, Barbaresco, Nebbiolo d’Alba, Roero. Nelle sue zone di produzione il vitigno del Nebbiolo viene solitamente coltivato ad altezze comprese tra 250 e 450 metri. La zona di produzione del vino Nebbiolo è attraversata dal fiume Tanaro, che separa in due parti distinte un terreno che a destra si mostra compatto, costituito da colline calcareo-argillose, mentre a sinistra è più leggero.
I vini prodotti sulla parte destra hanno una struttura notevole e sono longevi, mentre gli altri sono più delicati e gradevoli anche in gioventù.
Il Nebbiolo d’Alba viene prodotto con l’omonimo vitigno in purezza. La resa massima delle uve è di90 quintali per ettaro. Dopo la pressatura, terminata la macerazione del mosto sulle bucce, il vino ottenuto viene lasciato maturare in vasi vinari di legno. Al momento della commercializzazione , deve avere un colore rosso rubino più o meno carico con riflessi granati, nel caso fosse sottoposto a invecchiamento. Ha un profumo caratteristico, tenue e delicato, con ricordi di viola. Lascia, inoltre, trasparire variegati sentori floreali e di piccoli frutti. Il sapore va dal secco al morbido, è di buon corpo, giustamente tannico da giovane, più vellutato armonico quando è maturo. Il suo tasso alcoolico minimo è pari a 12% vol e l’invecchiamento obbligatorio è di un anno. Esiste anche la versione spumante, che va servita a 18°C di temperatura per accompagnare pietanze quali: primi piatti con sughi di carne e piatti a base di carni rosse sottoposte a lunghe cotture. Abbiamo due tipologie di Nebbiolo, a seconda della parte del terreno su cui viene coltivato: se nasce a sinistra è giovanile, quindi è più gentile e si può abbinare a pietanze come carni anche rosse, ma non troppo cotte. Va servito ad una temperatura ambiente pari a 16-18°C e può anche essere accompagnato da tagliolini al sugo di lepre, pennette al fondo di brasato, , lasagne al forno, tagliatelle al ragù alla bolognese, arrosto saporito di vitello, maiale al forno, grigliata di carne e bollito misto. Il Nebbiolo d’Alba prodotto a destra del Tanaro è invecchiato mostra una struttura più ampia e si accosta meglio ai piatti di carne più strutturati. Va servito ad una temperatura ambiente pari a 18°C insieme pietanze, quali: carbonata alla valdostana, spezzatino di manzo ai funghi, lepre in salmì, spalla di cinghiale in umido e medaglioni di cervo in salsa al vino rosso.
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L’azienda del Prunotto si trova ad Alba, il luogo più importante delle Langhe, sulla riva destra del fiume Tanaro. L'azienda, per un totale di circa 50 ettari, possiede vigneti nelle migliori fasce geografiche vinicole della regione piemontese ed inoltre è in possesso di molti mezzi tecnici che consentono una produzione di vino ottima dal punto di vista qualitativo. Anche la tecnica di imbottigliamento è stata rinnovata al punto da evitare in qualsiasi modo il rischio di ossidazione.
Altra cantina in cui vengono prodotti il vino Nebbiolo d’Alba, insieme al Barbaresco e al Barbera d’Asti, è la Fontana Fredda, un’azienda basata su di un progetto riserva bionaturale, la quale era costituita da 122 ettari di superficie che rappresentano l’insieme della tenuta, 84 coltivati a vigneto, 6 a noccioleto, 2 a prato e orto, 13 a bosco, e i rimanenti occupati dagli edifici, dalle cantine storiche, dalla Villa Reale e dal parco.
I poderi Colla hanno diverse tenute : Roncaglia, Drago e Le Rose. La prima consta di 13 ettari, di cui circa 8 vitati, in una delle zone del Barbaresco; Drago consta di venticinque ettari totali, di cui circa 12 di vigneto, sulla collina Bricco del Drago, a sette chilometri dal centro di Alba; e, infine, Le Rose ha una superficie di 6 ettari interamente vitati a Nebbiolo.
A metà della collina che domina la valle principale del Barolo, invece, si trova la cantina di Renato Ratti, dove vengono prodotti vini quali: Dolcetto d’Alba DOC, Barbera d’Alba DOC, Nebbiolo d’Alba DOC, Barolo DOC
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