Cesanese di Affile
Il Cesanese è il vitigno rosso storico dei Castelli Romani e di Roma, conosciuto da secoli per aver riempito le cantine della nobiltà romana che ne decantava le grandi qualità. Sembra che fosse conosciuto già dal X secolo avanti Cristo e che alcuni imperatori, tra cui Nerone e Traiano, stabilirono nella zona più nobile di questo vitigno, Affile, le loro ville e i loro vitigni. Il primo documento scritto risale invece al 1600, ad opera di Rutilio Scotti, con la descrizione della varietà e delle sue proprietà officinali.
Oggi purtroppo, nonostante i grandi miglioramenti dell'enologia moderna, questa varietà sembra essere stata dimenticata dai più nel panorama nazionale, e le sue potenzialità sono tuttora inespresse.
Questo ha determinato sfortunatamente una riduzione consistente delle superfici vitate a Cesanese, una volta invece molto estese in tutto il Lazio. Oggi sono pochi i produttori che vinificano questo splendido vitigno. Con i migliori che producono le sotto denominazioni Cesanese del Piglio e Cesanese di Affile, nella zona di Olevano Romano.
Il Cesanese Comune e il più nobile Cesanese di Affile, sono certamente vitigni autoctoni, anche se la loro origine così antica non riesce ad essere precisata con assoluta certezza.
Il vitigno presenta grappoli medi con acini medio piccoli di colore nero violaceo e buccia spessa. Ama le buone esposizioni e le zone poco elevate, contrariamente ha difficoltà a maturare. Il terreno migliore è ben dosato di argilla e calcare, a quote comprese tra i 500 e i 700 metri sul livello del mare, ventose e dalle escursioni termiche importanti.
La varietà Cesanese di Affile produce vini ricchi in alcol, di colore rubino tendente al granato con l'età. La gamma olfattiva risulta lieve e delicatamente profumata ai frutti di bosco, con toni di mirtillo e more. Segue una vena speziata e floreale in cui spiccano sfumature di violetta. Il palato è ben strutturato e solido, dotato di tannini e un retrogusto amarognolo che contrasta la delicatezza del naso. Invecchia molto bene, ammorbidendo la sua indole un po selvaggia giovanile.
Il Cesanese di Affile può essere anche spumantizzato, in una buona versione frizzante di quello secco.
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Sono pochi i produttori che vinificano il Cesanese di Affile in purezza, ma tutti di ottima qualità sotto la denominazione DOC Cesanese del Piglio.
Ottimo il Cesanese del Piglio Torre del Piano di Casale della Ioria, alcolicissimo con ben 14,5% vol e un rubino brillante con sfumature granate. Grandi aromi di humus, mirtilli, funghi, liquyirizia e china. Palato potente e caldo, con una struttura tannica molto pronunciata. Da associare alle quaglie al vino.
Ottimo il Cesanese del Piglio Hernicus di Coletti Conti, ancora da 14,5% vol, con il rubino che stavolta sfuma sul porpora. Bei frutti di bosco al naso, con amarena e spezie. Il palato si avvolge nella glicerina che stempera l'irruenza dei tannini. Ottimo con il cinghiale alle mele.
Da Marcella Giuliani il Cesanese del Piglio Dives scende a 13,5% vol ma conserva quelle splendide nuance porpora mentre seduce in profumi d'amarena, visciola, cioccolata e vaniglia. Palato leggermente ammandorlato, sempre potente e tannico. Ottimo con i petti d'oca all'aceto balsamico.
Sempre da Giuliani l'Alagna, un Cesanese sorprendente per i suoi profumi alle erbe aromatiche, di lavanda e sempre visciola. Purtroppo un po scontroso al palato, è un ottimo compagno per l'agnello con verdure.
Ancora un ottimo Cesanese da Vigneti Massimo Berucci, con il suo Vigne Nuove che torna a 14,5% con ciliegia e amarena sotto spirito in primo piano. Palato morbido, maturo, per l'anatra farcita.
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