Ancellotta

La varietà

L'Ancellotta è un vitigno rosso della zona del Modenese i cui primi riferimenti storici risalgono al 1400, quando le venne attribuito questo nome grazie alla diffusione che la famiglia Lancillotti riuscì a dare a questo vitigno della famiglia del Lambrusco, dove attualmente rappresenta il 15 per cento del taglio del Lambrusco Reggiano, che viene per lo più esportato con notevole successo. Questa varietà di Lambrusco è quella più coltivata tra le sue simili della famiglia. Questo grazie ad un apporto qualitativo di grande livello sempre rispetto alle altre Lambrusco, tanto che se ne vinifica anche qualche vino in purezza. Oggi questa varietà trova molta popolarità in tutto il Reggiano e nelle aree limitrofe anche al di là del Po. È un vitigno molto vigoroso, con maturazione mediamente tardiva tra la fine di settembre e i primi d'ottobre, con grappoli medi e cilindrici e chicchi ben sferici, con consistente pruina sulla spessa buccia. Trova anche qualche ettaro in altre regioni, come il Trentino dove fu introdotto nel primo dopoguerra e poi via via nel nord est, in Puglia, in Sardegna e nelle altre regioni dell'Italia centrale. Incontra molta sensibilità alla botritizzazione e alla peronospora, ma è lo iodio la sua principale avversità. Tra gli insetti teme la cicalina mentre resiste bene alle correnti d'aria e alla siccità.

Ancellotta

Astoria"Icona" Cabernet Sauvignon Doc - 3 bottiglie da 750 ml

Prezzo: in offerta su Amazon a: 21€


I vini da Ancellotta

Generalmente il vitigno viene utilizzato nei tagli ma trova anche qualche vinificazione in purezza di buona qualità. È uno dei principali componenti del Lambrusco Reggiano, del Reggiano Rosso DOC e del Colli di Faenza, oltre ad avere coinvolgimenti in quasi tutti i tagli del Lambrusco.

Il vitigno è interessante perché apporta molto colore e zucchero ai vini, e quindi una discreta alcolicità. Fornisce in genere poca acidità e quindi deve essere tagliato con vini più strutturati.

I vini presentano colori rubino molto brillante, e se invecchiati tendono all'aranciato. Esprime bene sentori di frutta rossa, odori vinosi con un palato amabile e morbido. Va bene con antipasti e piatti non strutturati al sugo e alla carne, con poca aromaticità.


  • La Barbera La Barbera è un'uva autoctona italiana, originaria del Piemonte, tra le più conosciute e piantate uve rosse d'Italia fino agli anni 90 del novecento, quando “esplosero” le uve autoctone del sud, dove ...
  • Lavori in corso in un nuovo vigneto Anche se la maggior parte dei vigneti è già impiantata, ogni coltivatore deve necessariamente progettare i nuovi impianti, in relazione a molti fattori, inclusi il rimpiazzo dei vigneti vecchi ormai i...
  • Il grappolo Scientificamente il grappolo dell'uva è il prodotto dell'infiorescenza della pianta della vite, che raccoglie i frutti, detti acini e anche bacche.Per grappolo si intende tutta l'infiorescenza trasf...
  • un grappolo di Falanghina La Falanghina è una varietà molto antica, le cui origini sono abbastanza misteriose, ma con buona certezza possiamo ritenere che fosse coltivata già ai tempi dei Romani. Attualmente viene coltivata ...

Neuquén Malbec IG Reserva de Familia Malma 2016 0,75 L

Prezzo: in offerta su Amazon a: 22,9€


I produttori dell'Ancellotta

Come detto in precedenza l'Ancellotta viene vinificato in purezza solo in un IGT di sufficiente qualità ma che non è riuscito a imporsi se non a livello locale. Per trovare l'Ancellotta in qualche vino di conoscenza nazionale bisogna cercarlo in assemblaggio con altri Lambrusco, dove riesce ad apportare le sue caratteristiche.

Un ottimo vino di questo tipo è il Reggiano Lambrusco Rosso Selezione da Agricoltura Biologica di Venturini Baldini della provincia di Reggio. Di 11,5% vol, possiede una bella spuma rosa, con un naso aromatico ai frutti di bosco. In bocca è secco, pulito e ben acido. È un buon accompagnamento per le cotolette di mortadella e formaggio. Nel Secco Tenuta del Roncolo invece, sempre di Venturini, il vino si fa anche floreale e acquista in freschezza e fragranza per il maiale.




COMMENTI SULL' ARTICOLO