Arneis
L'Arneis è un vitigno autoctono a bacca bianca della zona di Alba, in Piemonte, forse originario della riva sinistra del fiume Tanaro. In verità la sua origine è del tutto sconosciuta, molto antica, e non ci sono testimonianze che ne attestino la coltivazione fino al quattrocento, quando viene descritto come già fortemente legato alla zona del Roero, oggi sua terra di coltivazione. Si puo dedurre che sia stato coltivato qui per secoli e quindi già ai tempi dei Romani, ma nessuna testimonianza può fornirne la prova. Nei secoli precedenti comunque si sa che occupava estese superfici, ridotte poi notevolmente tra la prima e la seconda guerra mondiale a causa dello spopolamento delle campagne per la forte industrializzazione che caratterizzò il Piemontese nelle sue forniture belliche. Fu poi dimenticato tanto che negli anni Sessanta erano presenti pochi vigneti per lo più mescolati a quelli del Nebbiolo per la sua caratteristica di tenere lontani gli uccelli, grazie ad una maturazione molto precoce e ad acini molto dolci.
Poi alcuni produttori, in cerca di bianchi di carattere da affiancare ai grandi rossi prodotti dal Nebbiolo e dal Barbera, ne riscoprirono le qualità, rilanciandone la coltivazione grazie anche a nuovi cloni che ne migliorarono notevolmente i risultati, prima incostanti. Da quella produzione incostante sembra tra l'altro che ne deriverebbe il nome dal dialetto locale in cui il termine Arneis indica le caratteristiche di “birichino” e “scapestrato”. Questo nome sembra derivi dal medioevale del quattrocento
Renesio o
Renexi, quando sulle colline del Roero veniva utilizzato per produrre vini dolci. La sua riscoperta ha portato anche alla produzione di ottimi vini secchi.
Il vitigno si presenta con grappoli di medie dimensioni, compatti, a forma, in alcuni casi alati.
Gli acini sono sempre di medie dimensioni, sferici con colori verde-giallo che assumono toni dorati nella parte esposta direttamente al sole. Le bucce sono molto concentrate in pruina.
Ha un'ottima vigoria e ora anche una discreta costanza grazie ai nuovi cloni allevati a controspalliera con sistema di potatura Guyot, anche se può tranquillamente subire potature corte. Viene chiamato anche Nebbiolo Bianco per i suoi tralci robusti e dritti, ma è conosciuto anche con il nome di Bianchetta. Molto fertile, si trova a suo agio sui terreni collinari di ottima esposizione, con maturazioni che arrivano in genere alla fine di settembre, comunque mai prima della metà del mese.
Viene coltivato quasi esclusivamente sulla riva sinistra del Tanaro, nel Roero, in provincia di Cuneo. Altre che in Piemonte viene coltivato anche in Sardegna.
L'Arneis una volta utilizzato quasi esclusivamente nella produzione dei vini dolci, oggi fornisce anche vini bianchi secchi di carattere specifico, fruttati e ben delineati da consumare però giovani, entro tre anni, a causa della bassa acidità. Naturalmente viene ancora prodotto del vino nella versione passito. Dal 7 dicembre 2004 ha anche una sua denominazione di origine con il Roero DOCG.
L'Arneis fornisce ai vini profumi di fiori e frutta bianca che vengono talvolta terminati da sensazioni di frutta secca. In genere il corpo è pieno, leggermente acido con un finale di mandorla amara. Viene molto utilizzato anche nella denominazione Piemonte DOC e Langhe DOC dove può essere vinificato in purezza. Nel Roero viene anche spumantizzato.
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Sono molti i produttori che vinificano l'Arneis con buoni risultati. Tra i migliori in purezza il Roero Arneis San Michele DOC di Deltetto, un ottimo vino dai sentori di frutta bianca sia mediterranea che tropicale, con belle finiture erbacee e cremose. Un bel corpo acido e pieno contrasta con un certo nervosismo al palato. Ottimo con la robiola. Anche il Daivej dello stesso produttore si segnala per la sua buona qualità, con naso fragrante di pane, con i tocchi tropicali dell'ananas e le sensazioni dell'acacia. Da provare con l'insalata russa.
Un grande Roero Arneis viene Bruno Giacosa, un maestro già del Barolo, con eleganti sensazioni di pesche, albicocche e fiori d’acacia finite da ottime note agrumate. Il palato è ben fresco, morbido, con un bel finale croccante. Ottimo con le terrine di verdure.
Senza dubbi ottimo anche il Roero Arneis Gianat di Negro, minerale e affumicato con toni di tostatura e di nocciola. Al palato è affumicato, con belle sensazioni dall'affinamento in rovere e note di caramello. Per lui il rombo al pistacchio.
Un gran prodotto anche il Roero Arneis di Vietti, di grande identità con profumi di pesche, nocciole e pere ben presenti. Il palato si esprime con eleganza e leggerezza, da associare alla quiche.
Con il Langhe Arneis Bricco Cappellina di Voerzio il vino esprime intensi profumi erbacei, con salvia e agrumi in primo piano. Palato pieno, molto equilibrato, leggero con una bella vena sapida. Ottimo con il lardo al rosmarino.
Con Ugo Lequio invece il Langhe Arneis si fa delicato, con profumi di fiori bianchi e nocciola tostata. Anche qui equilibrio e leggerezza contraddistinguono il palato, per formaggi freschi come i tomini al verde.
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