Il ciclo vegetativo annuale della vite: la fenologia
La definizione esatta di fenologia è la
scienza che studia e classifica tutti gli organismi viventi che non possono regolare autonomamente la propria temperatura. La definizione è un po vaga, comprende infatti sia i vegetali, che gli animali, e quindi poi ogni branca della natura ha la sua sezione fenologica.
Nel nostro caso ci interesseremo della fenologia vegetale, in particolare di quella della vite, la pianta che dà i frutti, le uve, dai quali ricavare il vino.
A differenza della botanica, che studia il mondo vegetale in generale e dal punto di vista anatomico, la fenologia si occupa in particolare dei cicli vegetativi, e quindi dei processi di crescita delle piante, ed è una parte essenziale delle conoscenze dei coltivatori. Oggi le grandi aziende hanno anche un loro reparto “tecnico” se così vogliamo dire, dove botanici, enologi e agrari studiano a tavolino tutti i problemi e le necessità della vigna.
Le due fasi principali del ciclo vegetativo della vite sono da novembre ad aprile il periodo di riposo, e da maggio a fine ottobre il periodo attivo, o di crescita. I tempi possono variare leggermente a seconda delle latitudini e delle varietà di uva.
Questo periodo, che va dalla fine della vendemmia fino agli inizi del risveglio primaverile della vite, è considerato di riposo per la pianta. La pianta infatti sembra non dare segni di vitalità anche se in realtà sta preparando il proprio organismo al successivo periodo che la vedrà protagonista e impegnata con tutte le energie a dare vita ai suoi frutti. I lavori in vigna sono abbastanza rallentati, ma questo non significa che non siano importanti alla preparazione del ciclo successivo.
La pianta in questo periodo riduce molto le attività quasi cessandole anche a livello linfatico.
I coltivatori sono impegnati in lavori di manutenzione della vigna, come la pulitura del terreno e il suo rivoltamento, se questo non è gelato. Si effettuano anche piccole “puliture” dei rami, come ad esempio potature dei rami ormai secchi. Le gemme vengono ricoperte dalle
perule, delle foglie squamose dure che le proteggono dalla rigidità invernale. Sono generalmente di colore marroncino, molto simile al ramo, che consente loro di mimetizzarsi ai pochi predatori, in particolare dei funghi che provocano l'
escoriosi specialmente nelle viti giovani.
I coltivatori produttori in questo periodo sono comunque impegnati in cantina nella maturazione del vino e nell'imbottigliamento.
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Con la primavera, a seconda della latitudine tra marzo ed aprile, inizia dapprima la fase del pianto e poi del germogliamento.
Il pianto consiste in un rigonfiamento della gemma con la protezione di un tessuto definito cotonoso. Questo è il primo segno di risveglio della pianta che presto inizierà a presentare i
punti verdi, quando la gemma romperà il tessuto cotonoso per iniziare a sbocciare. Questa fase può variare ogni anno anche di una ventina di giorni nei tempi, perché molto influenzata dalle temperature, che devono essere di una ventina di gradi per permettere alla gemma di manifestarsi.
Siamo ormai a maggio inoltrato ed è iniziato il germogliamento, il periodo in cui iniziano a vedersi le prime foglioline, molto piccole che si dischiudono fino ad aprirsi completamente. In questo periodo aumenta la sensibilità della gemma all'escoriosi, allo oidio e agli acari.
All'inizio di giugno inizia generalmente la
fioritura, con le foglie ormai ben aperte in cui sono ben visibili i piccoli raspi da cui iniziano a nascere i primi fiori, che presto saranno totalmente sviluppati ed impollinati, durante la fase di
allegagione, nell'arco di pochi giorni.
Siamo così giunti a luglio, e si iniziano a vedere i primi grappoli, durante l'
invaiatura che saranno pienamente visibili e ben formati entro la fine del mese. Da questo momento in poi termina la fase vegetativa e inizia la fase di crescita vera e propria del frutto, dove la pianta smette di crescere per iniziare ad accumulare le sostanze nutritive negli acini, in cui si formano i semi. In questo periodo c'è una certa sensibilità alla oidio e alla peronospora, mentre in pochi giorni bisognerà fare attenzione anche alla tignoletta.
Con i grappoli ben formati e separati in agosto gli acini iniziano a crescere, perdendo il classico colore verdognolo dovuto alle alte concentrazioni di clorofilla per prendere il loro colore finale, giallo o violaceo a seconda della varietà, se bianca o rossa. Aumenta la sensibilità alle muffe e altri parassiti, attirati dai frutti. A fine agosto il rachide non è più visibile da molti giorni e i grappoli sono in piena maturazione, il periodo in cui gli zuccheri iniziano a concentrarsi.
La maturazione termina, a seconda della varietà e della latitudine, tra metà settembre e metà ottobre.
Quando il coltivatore ha la giusta concentrazione di zuccheri necessaria al suo vino, si inizia la vendemmia, che sarà più veloce per le uve bianche, più delicate.
Presto tornerà il freddo e con esso il periodo di riposo della vite, e un altro ciclo si riavvierà, come avviene da centinaia di migliaia di anni.
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