Vini DOCG

Cosa è un DOCG

L'acronimo DOCG significa Denominazione di Origine Garantita e indica quei vini in una zona delimitata e specifica che rispondono ai requisiti di legge descritti nell'apposito disciplinare nell'utilizzo anche dei metodi di lavorazione e della materie prime, con la protezione della legge in modo che non venga abusa il nome e si possano organizzare frodi per i consumatori.

La principale differenza con i DOC è in una specificità maggiore dei vini protetti sotto l'acronimo DOCG, rispetto al primo.

Hanno diritto a richiede la classificazione DOCG quei vini che almeno negli ultimi cinque anni, si siano segnalati come particolarmente pregiati rispetto ai medesimi vini di qualità media. Una determinata zona, compresa già in una denominazione DOC, che però abbia peculiarità nettamente migliori rispetto alle altre zone della medesima DOC pur producendo nominalmente lo stesso vino, può richiedere la denominazione DOCG, in modo da distinguersi come qualitativamente superiore.

Questo è successo ad esempio per il Prosecco di Conegliano o per quello dei Colli Asolani, che hanno ottenuto una loro denominazione DOCG grazie al particolare pregio, per differenziarsi dal generico Prosecco DOC che può invece essere prodotto in un'area molto più vasta, coinvolgendo anche territori che non riescono a fornire la stessa qualità pur producendo lo stesso vino.

In questo modo, i due DOCG vinificati nelle rispettive aeree di produzione molto meno estese ma che godono di terreni e uve migliori anche se della stessa varietà, possono differenziarsi e rispettare un loro disciplinare proprio ed autonomo, che è sempre più restrittivo rispetto al disciplinare DOC, spesso non solo nella delimitazione dell'area geografica di produzione, ma anche nelle lavorazioni, assemblaggi e soprattutto imbottigliamento.

Un altro fulgido esempio è l'Oltrepo Pavese Metodo Classico, che intende così distinguersi dall'Oltrepo Pavese DOC nel suo metodo di spumantizzazione, il Metodo Classico appunto, ottenuto con la seconda fermentazione in bottiglia.

Con l'apparire della cultura enologica della Denominazione di origine Controllata DOC, sono sempre più numerosi i vini storici che ottengono il DOCG per avere un ulteriore distinzione di qualità, anche rispetto ai DOC.

La denominazione DOC infatti, non necessita la “storicità” per legge, se così la vogliamo chiamare, del suo vino, ma solo la specificità geografica e chiaramente una certa qualità.

Negli ultimi due decenni, e soprattutto nell'ultimo, sono moltissime le aree che si sono convinte a produrre i loro vini sotto la protezione del marchio DOC, e questo ha convinto di conseguenza i produttori storici a passare al DOCG.

I produttori che chiedono la denominazione DOC logicamente producono da tempo vini di qualità, ma solo negli ultimi 15 anni parecchi di loro hanno compreso l'importanza dell'identità locale offerta dalla legge a protezione dei vini.

la mappa DOCG

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Il futuro dei DOCG

lo storico BrunelloOggi nel mondo dei vini europei, vige una nuova normativa che prevede l'abolizione delle denominazioni nazionali, nel caso italiano Doc e DOCG, in favore di regole europee che prevedono l'istituzione dei marchi DOP, Denominazione di Origine Protetta, e IGP, Indicazione Geografica Tipica. La normativa, entrata in vigore dal 1° agosto 2009, ha visto l'opposizione dell'Italia e della Francia, preoccupate a difendere, giustamente, le loro denominazioni e i loro prodotti tipici da una generalizzazione che sembra avere semplicemente ragioni economiche e non di salvaguardia dei prodotti locali.

Al momento, le reazioni delle due nazioni, anche in campo legislativo, sono di deroga per i marchi DOC e DOCG che continuano ad esistere, a cui si possono affiancare i nuovi marchi europei.

La situazione appare molto confusa, e i disegni di legge applicativi delle nuove norme europee per quel che riguarda l'Italia, giacciono in qualche cassetto del Parlamento, forse nella speranza che vengano riconosciute in sede di Commissione Europea, le rimostranze sia italiane che francesi.

I rispettivi ministri hanno già giudicato, insieme a molti produttori e coltivatori, molto negativamente le nuove norme.


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Vini DOCG: I principali DOCG italiani

Tra i grandi vini presto passati alla denominazione DOCG, tra i primi e migliori il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino, l'Amarone e i già citati Oltrepò Pavese Metodo Classico, Prosecco di Conegliano e dei Colli Asolani.

Le regioni che piu sono coinvolte nelle denominazioni DOCG sono le grandi classiche dell'enologia italiana, il Piemonte, la Toscana e il Veneto in primis, con rispettivamente 16, 19 e 14 DOCG ciascuno.

Poi la Lombardia, con 5 DOCG tra cui il Franciacorta e il Valtellina sia Superiore che Sfurzat e le Marche.

Discreto sfruttamento del marchio anche per il Lazio, il Friuli e la Campania, mentre le altre regioni non hanno per il momento più di uno o due vini protetti dalla DOCG. Molise, Trentino-Alto Adige, Liguria, Calabria e Val d'Aosta invece non hanno ricorso al DOCG.



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